Sono 2 milioni e mezzo gli immigrati entrati nel 2006 nei Paesi dell’OCSE, ovvero
il 5% in più rispetto all’anno precedente; un flusso - considerano gli esperti - che
continuerà a crescere. Nel suo rapporto annuale sulle immigrazioni internazionali,
l’organizzazione sottolinea che tutti gli Stati membri devono adattare le loro politiche
ai bisogni futuri del mercato del lavoro. Secondo Angel Gurria, segretario generale
dell’OCSE, l’immigrazione deve essere trattata come un fenomeno economico e sociale
che se ben gestito – ha affermato - può portare soluzioni ad alcuni problemi. A registrare
il maggior numero di immigrati nel 2006, sono stati Portogallo, Svezia, Irlanda e
Danimarca. Immigrazione in crescita anche in Italia: la quota di immigrati, sul totale
degli occupati, è aumentata in modo notevole, arrivando all’8,6% del totale, più 4,5
rispetto al 2005. La loro presenza è concentrata soprattutto negli impieghi poco qualificati,
come l’edilizia, l’assistenza domestica, la ristorazione e i servizi sociali. (A
cura di Francesca Pierantozzi)