I vescovi del Mozambico invitano i cittadini a partecipare alle elezioni
“Siamo tutti chiamati a contribuire, in quanto cittadini, all'opera di consolidamento
della democrazia, come un importante passo per la costruzione del bene comune”. Così
i Vescovi mozambicani chiedono ai cittadini di impegnarsi in vista delle elezioni
locali del 19 novembre. L'appello è contenuto nella Lettera Pastorale dal titolo “Per
delle elezioni libere, giuste e trasparenti”, pubblicata il 25 agosto, al termine
dell'Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Mozambicana. Lo riferisce l’Agenzia
Fides. Ricordando i precedenti interventi sulla vita sociale del Paese, i Vescovi
mozambicani riaffermano il loro diritto e dovere di “illuminare le realtà terrene
alla luce del Vangelo”, senza però che questo comporti “un'indicazione di voto”. Nella
Lettera Pastorale la Conferenza Episcopale riconosce che dalle passate elezioni emerge
il desiderio del popolo mozambicano di consolidare la loro giovane democrazia. I Vescovi
sottolineano in particolare la volontà dei mozambicani di costruire un Mozambico migliore
anche attraverso il recupero dei valori della tolleranza e del rispetto reciproco,
che si erano perduti durante la lunga guerra civile (1975-1992). Questo si traduce
nella fondazione di istituzioni e regole democratiche, che a partire dall'accordo
di pace del 1992, hanno permesso al Paese di avviare una nuova fase politica. Tra
queste vi sono: una legge che regola le elezioni; gli organi elettorali; i partiti
politici. Vi sono infine le organizzazioni della società civile (tra le quali vi sono
associazioni promosse dalla Chiesa), che aiutano i cittadini ad esercitare il proprio
diritto di voto. I Vescovi affermano che le elezioni “sono la maggiore espressione
della democrazia, una forma privilegiata attraverso la quale il cittadino esercita
il suo diritto e dovere di partecipare al miglioramento delle condizioni di vita proprie
e del suo popolo”. Vi sono però, riconoscono i Vescovi, ancora delle zone d'ombra:
violenza verbale e fisica durante la campagna elettorale; discredito crescente del
lavoro degli organi elettorali; aumento del numero degli astenuti; mancanza di imparzialità
di alcuni organi d'informazione. Nel loro documento, i Vescovi suggeriscono alcune
indicazioni per permettere uno svolgimento libero e pacifico delle elezioni. Tra questi
vi è la divulgazione al più alto numero possibile di cittadini, della legislazione
elettorale (“perché i mozambicani conoscano meglio i loro diritti in modo da non essere
manipolati”); il completamento del censimento elettorale; una campagna elettorale
libera e trasparente e il rispetto delle regole elettorali, sia da parte delle istituzioni
sia da parte dei cittadini (in particolare, i Vescovi ricordano che il voto è segreto
e nessuno può essere obbligato a rivelare la propria scelta). Per quanto riguarda
i criteri per la scelta del voto, il documento si sofferma sulla serietà dei partiti
politici, che deriva dal rispetto della democrazia interna (“perché se un partito
non è democratico al suo interno, non garantisce il rispetto della democrazia a livello
nazionale”), sulla scelta di “leader competenti, onesti e credibili”; sull'osservanza
da parte dei candidati del rispetto dell'avversario durante la campagna elettorale
e nell'apertura al dialogo e alla tolleranza. (S.C.)