Prosegue a Toledo il XV Congresso internazionale di archeologia cristiana
Tra le tante nazioni rappresentate al XV Congresso internazionale di archeologia cristiana
di Toledo c’è anche Israele, con le università di Gerusalemme e Tel Aviv. E’ stato
anche messo in evidenza il rapporto tra edifici di culto bizantini e forma della liturgia;
di fatto, in Medio Oriente, la forma liturgica è di difficile interpretazione sia
per la mancanza di testi, sia per la difficoltà dello studio a causa delle molte modifiche
costruttive delle basiliche. Dalla Spagna, molti gli studi presentati su complessi
monastici di epoca visigota, con un intervento del curatore del congresso Jorge Lopeza
Quiroga della UAM, Università autonoma di Madrid, sull'impatto del monachesimo nella
urbanizzazione. Tra le novità, anche i risultati degli scavi della chiesa di Kiev
di Desyatynnata, la più antica della Russia costruita in pietre e mattoni e distrutta
nel 1240 dalle invasioni mongole. E per chi crede che della Basilica vaticana ormai
si sappia già tutto, ecco la sorpresa: nei lavori per il Giubileo del 2000 è stata
ritrovata un’iscrizione inedita sfuggita agli scavi degli anni ‘40. “At Petru” è la
più antica iscrizione nella basilica costantiniana ritrovata fin ora dedicata all'Apostolo,
incisa a brevissima distanza dalla sua tomba. Si trova in uno dei grandi blocchi di
marmo che sostengono il presbiterio della Basilica di Costantino sulla quale poggia
una colonna. Si tratta probabilmente di una indicazione di cantiere che indica come
un certo blocco di marmo sia stato destinato alla fabbrica della Basilica. L’archeologia
è quindi vista anche come lo studio delle antiche abitudini di costruzione e di cantieri,
cioè di vita comune. I lavori proseguono e domani il comitato promotore con i rappresentanti
di ogni nazione presente al congresso, deciderà la sede del XVI CIAC, tra cinque anni.(Da
Toledo: Angela Ambrogetti)