Si celebra in Perù la Settimana nazionale della famiglia
“La famiglia, luogo privilegiato per la formazione nei valori umani e cristiani”.
Con questo motto nonché agenda di lavoro e riflessione si è aperta in Perú la Settimana
della famiglia, voluta dall’Episcopato per “promuovere l’importanza del matrimonio
e del focolare familiare nella costruzione di società più giusta e umana”. Il messaggio
della Commissione episcopale per la pastorale familiare si rivolge in particolare
ai coniugi e genitori invitandoli a “riflettere sul ruolo della famiglia nella società”.
La Settimana è stata inaugurata domenica scorsa con la Giornata nazionale per la vita
dando così, a tutte le iniziative di questi giorni, un fondamento ultimo, poiché il
centro della pastorale familiare secondo i vescovi peruviani, è il dono che Dio fa
all’umanità attraverso la procreazione. In questo senso i presuli invitano le coppie
già sposate o che si preparano a farlo a “rinnovare nella fede e nella speranza il
progetto di Dio che si realizza nel matrimonio e nella famiglia”. Ricordando che Dio
chiama all’amore tra un uomo e una donna e benedice la loro unione stabile, l’episcopato
peruviano rammenta il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace
2008 dedicato, appunto, a “La famiglia, comunità di pace”. “In una sana vita familiare
– scrivono i presuli citando il Santo Padre - si fa esperienza di alcune componenti
fondamentali della pace: la giustizia e l'amore tra fratelli e sorelle, la funzione
dell'autorità espressa dai genitori, il servizio amorevole ai membri più deboli perché
piccoli o malati o anziani, l'aiuto vicendevole nelle necessità della vita, la disponibilità
ad accogliere l'altro e, se necessario, a perdonarlo. Per questo la famiglia è la
prima e insostituibile educatrice alla pace”. L’esortazione dell’episcopato peruviano
si chiude con un invito a tutta la società perché sappia, ogni giorno di più, valorizzare
il contributo della famiglia all’intera Nazione e dunque “ciascuno, e secondo le proprie
responsabilità, non faccia mancare ad essa sostegno e promozione”. Intanto continua
ad avere molta eco sulla stampa peruviana la dichiarazione di nove Vicariati della
regione amazzonica in difesa delle popolazioni locali, delle risorse naturali e della
biodiversità. I presuli denunciano l’incremento delle azioni arbitrarie che tolgono
le terre agli aborigeni così come l’uso indiscriminato delle risorse naturali che
mettono a repentaglio la biodiversità. Queste realtà, scrivono, “minacciano la vita
di milioni di persone, in particolare l’habitat dei contadini e degli indigeni”. Dunque,
occorre “promuovere il dialogo tra lo Stato e queste popolazioni con lo scopo di rinforzare
i loro diritti”. Due in particolare: i diritti che queste popolazioni vantano sulle
terre che abitano da secoli e il diritto ad essere inclusi nella dialettica democratica
del Paese affinché la loro voce possa essere ascoltata e rispettata. Perciò i Vicariati
salutano come una misura positiva la recente decisione del Parlamento riguardo la
“proprietà ancestrale delle comunità indigene”. “Ci auguriamo, conclude la dichiarazione,
che questo fatto così significativo serva anche a promuovere un processo di dialogo
e una cultura di pace per cercare, insieme, uno sviluppo del volto umano nonché il
rispetto e la concordia tra tutti”. (L.B.)