Haiti: il bilancio delle vittime, dopo il passaggio degli uragani tropicali, sale
a 900 morti
A Cuba l’uragano "Ike" ha provocato 4 morti e, nonostante stia perdendo forza, minaccia
L’Avana e i pozzi di petrolio del Golfo del Messico. Intanto, secondo alcuni siti
statunitensi, il bilancio dei morti provocati da "Ike" ad Haiti sarebbe di 300 persone.
Sarebbero, dunque, complessivamente 900 le persone che hanno perso la vita a causa
dei tre uragani "Gustav", "Hanna" e "Ike". Ma sulla attuale allerta di Cuba per l’ultimo
uragano Ike, il servizio di Daniele Bongi:
Dopo
aver devastato la parte orientale di Cuba e provocato la morte di quattro persone,
l'uragano "Ike" continua la sua corsa in direzione della zona occidentale dell'isola,
minacciando L’Avana e i pozzi petroliferi del Golfo del Messico. Nonostante i fortissimi
venti che lo accompagnano, "Ike" sembra aver affievolito la sua forza devastatrice,
tanto da esser stato declassato a categoria 1. Gli esperti però temono che il peggio
non sia ancora alle spalle, ipotizzando che l’uragano possa riguadagnare potenza non
appena si troverà sulle tiepide acque caraibiche. Nel frattempo si contano i danni
del passaggio di "Ike" nell’est dell’isola. Tre uomini e una donna sono morti in diversi
incidenti dovuti ai fulmini e ai forti venti. La province che hanno riportato maggiori
danni per il passaggio dell’uragano sono quelle di Guantanamo e Santiago, dove intere
piantagioni di canna da zucchero sono state spazzate via. L’apprensione adesso si
sposta sulla capitale L’Avana, che attende con ansia l’arrivo di "Ike", previsto dai
metereologi per domani. Circa 170 mila persone sono state evacuate dalla città che
in queste ore presenta uno scenario irreale, con strade deserte ed edifici barricati.
Massima allerta anche sulla costa meridionale degli Stati Uniti, in Florida, Texas
e Louisiana, dove "Ike" potrebbe giungere tra giovedì e venerdì.Iraq Il
direttore dell'emittente Tv satellitare panaraba "al Arabiya" a Baghdad, Jawad al
Hattab, è scampato oggi ad un attentato che ha distrutto la sua auto. Lo ha riferito
la stessa emittente, secondo cui l'autista di al Hattab ha notato un ordigno esplosivo
attaccato sotto l'auto parcheggiata, una Mercedes. In passato, al Hattab e i suoi
colleghi di "al Arabiya" in Iraq hanno ricevuto minacce anonime, tramite la posta
elettronica o messaggi sul telefono o su siti Internet. E il presidente americano,
George W. Bush, annuncerà oggi a Washington il ritiro di una parte delle truppe statunitensi
dall'Iraq. In linea con il processo di disimpegno già avviato, circa 8 mila soldati
statunitensi lasceranno il territorio entro febbraio e non si escludono altri rimpatri
nel 2009. All’operazione fa riscontro, invece, il rafforzamento della presenza in
Afghanistan. Sui motivi di questa decisione, Giancarlo La Vella ha raccolto
il parere di Alberto Negri, inviato speciale del "Sole 24 Ore":
R. –
In primo luogo, c’erano già stati annunci sulla possibilità di ridurre le truppe americane
in Iraq, di circa 140-150 mila uomini. Ci sono poi stati degli eventi favorevoli per
ridurre la presenza americana ed uno di questi è stato qualche giorno fa il trasferimento
di poteri agli iracheni per la sicurezza della provincia di Al Anbar, cuore della
resistenza sunnita. C’è poi un altro motivo, che forse è quello più importante: agli
americani servono nuove truppe da mandare in Afghanistan. D.
– Quindi non vuol dire che gli americani abbandonano le zone che restituiscono agli
iracheni? R. – No, si tratta di un trasferimento di poteri molto
guidato. Ricordiamo che questo trasferimento di poteri ha ormai già riguardato circa
una dozzina di province irachene, dove gli iracheni ufficialmente sono ormai incaricati
del compito di tenere l’ordine pubblico nelle città. Gli americani non si ritirano,
si mettono solo fuori dai grandi centri, ma mantengono le loro basi e la presenza
del grosso delle loro truppe. D. – Qual è ora la strategia di
George Bush nella regione in questa fase conclusiva della sua presidenza? R.
– Io credo che siano intervenuti dei fattori che, in qualche modo, modificano un po’
il quadro della situazione. Da una parte è vero che l’impegno in Iraq e in Afghanistan
resta molto importante e decisivo, per quanto è stato fatto nella lotta al terrorismo.
È anche vero, però, che in questo momento vediamo riemergere un problema ben diverso
per gli americani: quello del confronto con la Russia di Putin. Un confronto, questo,
che sta avvenendo in Georgia, in Caucaso, ma che si estende in tutte le aree dove
l’influenza russa può farsi sentire e quindi anche in Medio Oriente. È questo il nuovo
fattore che, in qualche modo, può determinare degli sviluppi diversi rispetto al passato.Afghanistan Tre
soldati della coalizione "Enduring Freedom" e una guida afghana sono stati uccisi
dall'esplosione di una bomba nell'Afghanistan orientale. È quanto ha reso noto la
stessa coalizione a guida USA. Ancora sconosciuta la nazionalità dei militari uccisi,
anche se la maggior parte degli uomini e delle donne della missione "Enduring Freedom"
sono statunitensi. Intanto i militari USA hanno compiuto un'operazione che ha preso
di mira i talebani che fanno capo al comandante pachistano Haqqani nella provincia
di Khost, nell'est dell'Afghanistan vicino al confine con il Pakistan, arrestando
anche due sospetti combattenti islamici. Il gruppo di Haqqani, che opera a cavallo
del confine col Pakistan e ha le sue retrovie nelle aree tribali pachistane del Nord
Waziristan, è ritenuto responsabile di molti attentati con micidiali ordigni anticarro
nascosti lungo le strade.
UE - Ucraina L'Unione europea proporrà
all'Ucraina, nel corso di un vertice congiunto che si terrà a Parigi nell'ambito del
semestre di presidenza francese, di concludere nei prossimi mesi un accordo di associazione.
Il quadro politico di tale accordo, che dovrebbe essere concluso entro il 2009, sarà
fissato nel corso dell'odierno incontro tra i due capi dello Stato Sarkozy e Iushenko.
Nella dichiarazione finale del vertice, fanno sapere dalla presidenza francese dell'UE,
l'Ucraina sarà qualificata come “Paese europeo che condivide con l'Unione una storia
e dei valori comuni”, e sarà precisato che l'attuale accordo non pregiudicherà eventuali
sviluppi nelle relazioni tra i due Paesi, “che sono lasciati aperti”. Non sarà quindi
affrontata la questione dell'ingresso della Georgia nell'Unione, appoggiato da alcuni
Paesi ex comunisti ma ritenuto prematuro da altri, Francia e Germania in testa. Al
vertice parigino saranno presenti, oltre ai due presidenti, il presidente della Commissione
europea Josè Manuel Barroso e l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza
comune Javier Solana, ma non il primo ministro ucraino Julia Timoshenko, ormai in
aperta rottura con Iushenko.
Serbia – UE Il parlamento serbo ha ratificato
l'Accordo di stabilizzazione e associazione con l'Unione europea, prima tappa di avvicinamento
finalizzata all'adesione. Lo annunciano le tv serbe. L'accordo è stato approvato da
139 deputati a fronte di 26 no su 250 deputati. Il patto tuttavia entrerà pienamente
in vigore solo quando l'Unione europea si riterra' pienamente soddisfatta della collaborazione
di Belgrado con il Tribunale internazionale dell'Aja per i crimini di guerra nell'ex
Jugoslavia (TPI). Il deputati del Partito democratico dell'ex primo ministro Kostunica
e i loro partner di coalizione di "Nuova Serbia" sono gli unici ad aver votato contro
l'Accordo di stabilizzazione e associazione (ASA).
Sri Lanka L'aeronautica
dello Sri Lanka afferma di aver abbattuto un aereo appartenente ai ribelli separatisti
delle Tigri Tamil. Se confermato, sarebbe il primo caso del genere. L'aereo, fanno
sapere le forze armate di Colombo, citate dal sito online della BBC, aveva sganciato
bombe su un piccolo aeroporto militare nel nord dell'isola, ed è stato abbattuto da
aerei da caccia governativi sopra la giungla, nel pieno del territorio controllato
dai ribelli. Si trattava di un piccolo aereo a elica. L'LTTE combatte contro il governo
di Colombo per la creazione di uno Stato indipendente della minoranza Tamil nel nord
e nell'est dell'isola. In 25 anni di guerra civile si calcola siano morte circa 70.000
persone. I ribelli delle Tigri per la Liberazione del Tamil Eelam (LTTE), secondo
la BBC, dispongono di un buon numero di aerei a elica biposto Zlin-143 di fabbricazione
ceca, che decollano da piccole piste di atterraggio nella giungla. Secondo gli esperti,
le Tigri Tamil li hanno contrabbandati nell'isola pezzo per pezzo e montati poi sul
posto. In agosto uno dei piccoli velivoli Zlin dei ribelli ha colpito il porto di
Tricomalee, ferendo una decina di marinai.
Thailandia La Corte costituzionale
thailandese ha deciso che il primo ministro Sundaravej e tutto il suo governo devono
“cessare immediatamente le loro funzioni”, per avere violato la Costituzione, ma potranno
ripresentarsi in Parlamento in vista di un nuovo mandato. La sentenza è giunta nel
pieno di una crisi politica determinata dalle proteste dell'opposizione che occupa
da parecchi giorni la sede del governo chiedendo le dimissioni di Samak. I nove giudici
della Corte ritengono che Samak - del quale è nota la passione culinaria - ha infranto
la Costituzione accettando un compenso economico da un'azienda produttrice di programmi
televisivi di cucina, la "Face Media". La Corte ha precisato che il governo potrà
rimanere in carica per i prossimi 30 giorni per gestire gli affari correnti fino alle
prossime elezioni, in parlamento, di un nuovo primo ministro. Carica a cui Samak potrà
ricandidarsi. E il suo partito ha già comunicato che sosterrà una sua nuova candidatura.
Immigrazione
irregolare Quattro cittadini somali sono stati fermati dalla polizia di Stato
con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina a Pachino in seguito
allo sbarco di migranti avvenuto ieri pomeriggio nel Siracusano. I fermati, Idris
Colat, di 20 anni, Ali Hussein, di 25, Ibrahim Abdi Ibrahim, di 20, ed Hersi Musse,
di 21, sono stati rinchiusi nel carcere di Cavadonna. La Guardia di Finanza ha soccorso
un gommone con a bordo 76 migranti irregolari (tra cui 13 donne e 3 bambini), a 40
miglia a sud di Lampedusa. Gli extracomunitari sono stati trasbordati su unità navali
delle Fiamme Gialle che stanno rientrando al porto. (Panoramica internazionale
a cura di Fausta Speranza) Bollettino del Radiogiornale della
Radio Vaticana Anno LII no. 253 E' possibile ricevere
gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino del Radiogiornale.
La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.