All'ONU primo Forum a sostegno delle vittime del terrorismo
Il segretario generale Ban Ki-moon ha convocato per oggi una conferenza in sostegno
alle vittime del terrorismo. Per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite,
la conferenza porra’ l’accento sull’esperienza umana dei sopravvissuti al flagello
del terrorismo. “Spesso in passato i convegni delle Nazioni Unite hanno fatto luce
su diversi tipi di atrocita’, tuttavia questa e’ la prima volta che viene organizzato
un simposio internazionale che affronta in maniera globale la questione delle vittime
del terrorismo” ha commentato Robert Orr, Assistente del Segretario Generale e Presidente
della Task Force ONU contro il terrorismo. Al simposio, che avra’ luogo a New York,
parteciperanno 18 vittime del terrorismo e 10 esperti di terrorismo internazionali.
Robert Orr ha affermato che l’evento si prefigge di raggiungere tre obiettivi. Innanzi
tutto, vuole essere l’occasione per affrontare da un punto di vista umano la dolorosa
esperienza dei sopravvissuti e delle loro famiglie. “Il terrorismo non solamente deumanizza
le vittime, ma colpisce gravemente anche la societa’ stessa” osserva Orr. “Tutti noi
conosciamo bene le voci degli oppressori ma troppo raramente ascoltiamo le storie
degli oppressi”. Il forum cerca poi di affrontare apertamente la questione delle “tensioni”
che sorgono tra i governi, spesso ancorati su posizioni difensive quando vengono accusati
di non fare abbastanza per le vittime del terrorismo, che troppo spesso avvertono
una mancanza di tutela da parte delle istituzioni. Infine, “il simposio segnera’ il
punto di partenza per una grande coalizione contro il terrorismo” ha detto Orr il
quale ha poi sottolineato che il simposio non e’ un evento politico, ma piuttosto
“un occasione per concentrarsi sulle possibili strategie di sostegno alle vittime
del terrore di tutto il mondo”. Le 18 vittime che partecipano al simposio rappresentano
un microcosmo della violenza terrorista mondiale. Tra esse ci saranno anche Ingrid
Betancourt, ostaggio per sei anni in Colombia e recentemente rilasciata e Ashraf Al-Khaled,
il cui matrimonio ad Amman, in Giordania e’ stato brutalmente segnato da un attentato
terroristico nel novembre 2005. (R.P.)