2008-09-07 15:42:19

Gli USA esprimono apprezzamento per l'elezione del presidente pakistano Zardari


L’elezione di Asif Ali Zardari a presidente del Pakistan “apre buone prospettive” alla collaborazione con gli Stati Uniti: così, il segretario di Stato USA, Condoleeza Rice, che ha lodato l’accento posto dal nuovo leader pakistano sulla lotta al terrorismo e l’apertura all’amicizia e all’alleanza con gli Stati Uniti. Intanto, sul terreno continuano le violenze: sarebbero almeno 35 le vittime dell’attentato suicida avvenuto questa mattina a Peshawar, nel nord ovest del Paese. Ma in che modo Asif Ali Zardari riuscirà a voltare pagina dopo l’epoca Musharraf? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Francesca Marino, esperta dell’area orientale:RealAudioMP3

R. – Per il momento in nessun modo. Nel senso che ha brillato per continuità perfetta con le politiche di Musharraf, specialmente nelle politiche estere e riguardo all’appoggio alla coalizione NATO. Questo, naturalmente, non gli farà guadagnare consensi.
 
D. – Il Pakistan continuerà a mantenere questa difficile posizione di contatto con l’Occidente, ma anche di presenza nel mondo islamico, anche estremista?
 
R. – Per il momento sì. Zardari è visto come un amico dell’Occidente, ma Zardari non è Musharraf: non ha il controllo dell’esercito, che per il momento rimane più o meno a guardare, ma che storicamente non ha alcuna simpatia né per Zardari, né per il suo partito. In più, Zardari eredita una situazione di crisi economica estrema ed una situazione di sicurezza in condizioni pietose: ci sono 300 mila profughi e l’antiamericanismo sta divampando. Non si sa quindi né se e né fino a quando Zardari sarà in grado di mantenere il controllo.
 
D. – Alla luce di tutto questo, quale potrà essere l’atteggiamento della comunità internazionale nei confronti della nuova presidenza pachistana?
 
R. – La comunità internazionale sta a guardare. La continuità ci sarà senz’altro, anche perché il Pakistan ha bisogno di aiuti economici. Il problema è se Zardari riuscirà a mantenere il controllo nel Paese. Cosa, questa, che non è affatto scontata.
 
D. – C’è il pericolo che si arrivi a frizioni fra la nuova presidenza e le frange ancora fedeli a Musharraf?
 
R. – Le frizioni ci sono e sono anche forti all’interno del governo. Nawaz Sharif è uscito dal governo e, a livello popolare, ha molto più supporto di Zardari. Non è affatto scontato che il governo regga, l’esercito però non lascerà mai che il Paese finisca nel caos.







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