India: la Caritas in aiuto delle 270 mila vittime delle inondazioni
La Caritas Internationalis corre in soccorso delle popolazioni indiane colpite dalle
catastrofiche inondazione dell’ultimo mese. Attraverso un appello, rilanciato dall’agenzia
Zenit, l’istituzione cattolica intende infatti raccogliere fondi per 5.600.000 dollari
da destinare alle oltre 2,5 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie
abitazioni dopo lo straripamento del fiume Kosi, nello Stato del Bihar, avvenuto lo
scorso 18 agosto in seguito alle forti piogge monsoniche. “C'è un'alta possibilità
– ha spiegato padre Varghese Mattamana, direttore esecutivo di Caritas India - che
la situazione peggiori in breve tempo. Da quando si sono verificate le inondazioni,
la gente si sta rifugiando sui tetti o sugli alberi e queste sistemazioni temporanee
si sono dimostrate fatali. Dobbiamo provvedere a una rapida evacuazione di quanti
sono in pericolo”. Secondo la Caritas, ammontano a circa 80 mila le persone ancora
intrappolate o costrette a trovare riparo in sistemazioni di fortuna. Per questo,
ha aggiunto padre Mattamana, “la situazione è tale che le persone non hanno altra
scelta che dipendere dagli aiuti esterni per la loro sopravvivenza. Le squadre della
Caritas hanno compiuto una rapida valutazione nei distretti interessati di Madhepura,
Saharsa e Purea”. L’istituzione cattolica, che riunisce 162 organizzazioni caritatevoli
nazionali, progetta quindi di fornire alimenti, rifugi temporanei e utensili di prima
necessità a 270 mila persone. Le inondazioni attuali, ha sottolineato padre Mattamana,
“sono infatti così gravi da aver totalmente alterato gli schemi abitativi di decenni,
se non di secoli, con le acque che hanno invaso villaggi, fattorie, campi, edifici
e altre infrastrutture relativamente sicure”. Nel tentativo di evitare il diffondersi
di epidemie, la Caritas India, sostenuta da Catholic Relief Services (membro Caritas
negli Stati Uniti), si occuperà delle operazioni sul posto, predisponendo un team
di medici per far fronte alle malattie e fornendo, ai 300 ospedali mobili, i medicinali
necessari per le vittime. (D.B.)