Caso Englaro. Il cardinale Lozano Barragán: bene non sospendere alimentazione e idratazione
di Eluana
Prosegue il dibattito sul caso di Eluana Englaro, la donna in stato vegetativo da
più di 16 anni. ''Il personale sanitario non può sospendere l'idratazione e l'alimentazione
artificiale del paziente”. In una lettera indirizzata al padre di Eluana, il direttore
generale della sanità della regione Lombardia, Carlo Lucchini, risponde all’istanza
presentata dai legali della famiglia. “Andremo fino in fondo” è il commento del padre
della ragazza Beppe Englaro. Critici anche i legali della famiglia che parlano di
atto gravemente illecito. D’accordo invece, tra gli altri, con la posizione della
regione Lombardia, il cardinale Javier Lozano Barragán, presidente del Pontificio
Consiglio per la pastorale della salute. Il servizio di Debora Donnini:
“Il personale
sanitario non può sospendere l’idratazione e l’alimentazione artificiale del paziente:
verrebbe meno ai suoi obblighi professionali e di servizio”. Risponde così il direttore
sanitario della Lombardia al padre di Eluana Englaro. “La richiesta avanzata - spiega
- non può essere esaudita perché le strutture sanitarie sono deputate alla presa in
carico diagnostico-assistenziale dei pazienti”. E aggiunge: “Il personale che procedesse
in una delle strutture alla sospensione di idratazione e di alimentazione artificiale
verrebbe meno agli obblighi professionali e di servizio anche in considerazione del
fatto che il provvedimento giurisdizionale, di cui si chiede l’esecuzione, non contiene
un obbligo formale di adempiere a carico di soggetti od enti individuati”. D’accordo
con la decisione anche il presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della
salute, cardinale Javier Lozano Barragán:
“Io
sono totalmente d’accordo con questa posizione. Noi sappiamo che la vita deve essere
difesa, dal suo concepimento fino al suo naturale tramonto. E se alcune volte certe
cure si possono sospendere quando si tratta di un accanimento terapeutico, per quanto
riguarda l’idratazione e l’alimentazione non si devono mai sospendere perché non sono
terapie, ma rappresentano la normale forma per conservare la vita”.