2008-09-03 15:39:06

L'ombra della camorra dietro gli incidenti provocati dai tifosi del Napoli per la trasferta con la Roma


Sempre più acceso, in Italia, il dibattito sul tifo violento: secondo la questura di Napoli potrebbero esserci veri e propri ‘professionisti della tensione’, se non addirittura la camorra, dietro le tensioni e le devastazioni di domenica scorsa provocate dai tifosi partenopei durante la trasferta per la partita di calcio Roma-Napoli. La matrice camorrista non è stata esclusa nemmeno dal capo della Polizia Antonio Manganelli. Il ministro dell'Interno Maroni ha disposto intanto, come già annunciato ieri, il divieto di trasferta per i tifosi del Napoli per l'intero campionato. Sulle misure adottate dal governo Paolo Ondarza ha raccolto il commento di Massimo Achini, presidente del Centro Sportivo Italiano.RealAudioMP3


R. – Il problema è che da anni si registra questo fenomeno: accade un fatto di violenza, il governo di turno – poco importa che sia di centrodestra o di centrosinistra o di qualunque altra estrazione politica – risponde con un provvedimento sostanzialmente “tampone”, poi non cambia nulla. Ora, io credo che sia arrivato il tempo veramente per affrontare alla radice questo problema.

 
D. – Quindi è errato localizzare il problema, cioè dare la responsabilità esclusivamente a questa o a quella tifoseria?

 
R. – Non giudico assolutamente negativo il provvedimento del ministro Maroni; il problema è che per risolvere il problema della violenza, credo che occorra mettere insieme una linea di fermezza sul piano giuridico sul fatto che chi si rende protagonista di episodi di violenza deve essere condannato in modo certo; ma è altrettanto indispensabile investire su una nuova cultura dello sport. Bisogna riportare agli stadi le famiglie, i bambini, i ragazzi, bisogna ricreare festa negli stadi … Quello che è certo è che dietro al fenomeno delle curve negli stadi che, ripeto, non è un fenomeno da condannare a prescindere, in molti casi ci sono interessi di carattere economico e di altra natura, rilevanti. E allora, serve una grande alleanza da parte del governo, da parte del CONI, da parte dei club professionistici e da parte di una realtà come la nostra, che rappresenta il mondo educativo dello sport, per affrontare tutti insieme questo fenomeno facendo squadra in modo fortemente convinto.

 
E come abbiano detto le indagini non escludono che dietro gli scontri di domenica possa esserci la criminalità organizzata. Paolo Ondarza ne ha parlato con padre Fabrizio Valletti, gesuita di Scampia.RealAudioMP3


R. – E’ difficile senza prove oggettive esprimersi. Quello che si può dire è che la criminalità e la malavita pescano sull’ignoranza delle persone. Quindi, è abbastanza facile che vengano in qualche modo tenuti in ostaggio molte persone da una mentalità che sfrutta l’aggressività. Il popolo napoletano molte volte si esprime con questa aggressività: lo vediamo nella mancanza di regole del traffico … Credo che i problemi siano legati alla mancanza di formazione e di istruzione di molte persone, e a queste suggestione collettiva che prende soprattutto il calcio che per Napoli rappresenta forse l’unica risorsa culturale a livello di popolo …

 
D. – E ora il governo ha deciso lo stop alle trasferte per tutti i tifosi del Napoli …

 
R. – E’ difficile differenziarli, in effetti. Credo che durerà poco, questa disposizione. Più interessante è che si avviino dei progetti di formazione alla sensibilità sportiva, ma non si può far del calcio l’unico nutrimento di un popolo! Lo sport è un’esperienza sana, bella ma se si propone solo una disciplina che poi viene in molti casi vissuta solo come spettatori, solo in parte, in poca parte potuta godere anche come protagonisti, porta le persone a fare sempre spettacolo, e lo spettacolo di violenza fa parte dello spettacolo!

 
D. – Purtroppo, ancora una volta dopo l’emergenza rifiuti, Napoli torna sulle prime pagine per un brutto fatto …

 
R. – Io credo che bisogna anche tener conto che la popolazione napoletana è molto varia, come Napoli è una città con mille volti. La semplificazione che viene fatta non è corretta; c’è una superficialità di analisi che poi stanca pure!







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