L'ombra della camorra dietro gli incidenti provocati dai tifosi del Napoli per la
trasferta con la Roma
Sempre più acceso, in Italia, il dibattito sul tifo violento: secondo la questura
di Napoli potrebbero esserci veri e propri ‘professionisti della tensione’, se non
addirittura la camorra, dietro le tensioni e le devastazioni di domenica scorsa provocate
dai tifosi partenopei durante la trasferta per la partita di calcio Roma-Napoli. La
matrice camorrista non è stata esclusa nemmeno dal capo della Polizia Antonio Manganelli.
Il ministro dell'Interno Maroni ha disposto intanto, come già annunciato ieri, il
divieto di trasferta per i tifosi del Napoli per l'intero campionato. Sulle misure
adottate dal governo Paolo Ondarza ha raccolto il commento di Massimo Achini,
presidente del Centro Sportivo Italiano.
R. –
Il problema è che da anni si registra questo fenomeno: accade un fatto di violenza,
il governo di turno – poco importa che sia di centrodestra o di centrosinistra o di
qualunque altra estrazione politica – risponde con un provvedimento sostanzialmente
“tampone”, poi non cambia nulla. Ora, io credo che sia arrivato il tempo veramente
per affrontare alla radice questo problema.
D. –
Quindi è errato localizzare il problema, cioè dare la responsabilità esclusivamente
a questa o a quella tifoseria?
R. – Non giudico assolutamente
negativo il provvedimento del ministro Maroni; il problema è che per risolvere il
problema della violenza, credo che occorra mettere insieme una linea di fermezza sul
piano giuridico sul fatto che chi si rende protagonista di episodi di violenza deve
essere condannato in modo certo; ma è altrettanto indispensabile investire su una
nuova cultura dello sport. Bisogna riportare agli stadi le famiglie, i bambini, i
ragazzi, bisogna ricreare festa negli stadi … Quello che è certo è che dietro al fenomeno
delle curve negli stadi che, ripeto, non è un fenomeno da condannare a prescindere,
in molti casi ci sono interessi di carattere economico e di altra natura, rilevanti.
E allora, serve una grande alleanza da parte del governo, da parte del CONI, da parte
dei club professionistici e da parte di una realtà come la nostra, che rappresenta
il mondo educativo dello sport, per affrontare tutti insieme questo fenomeno facendo
squadra in modo fortemente convinto.
E come abbiano
detto le indagini non escludono che dietro gli scontri di domenica possa esserci la
criminalità organizzata. Paolo Ondarza ne ha parlato con padre Fabrizio
Valletti, gesuita di Scampia.
R. –
E’ difficile senza prove oggettive esprimersi. Quello che si può dire è che la criminalità
e la malavita pescano sull’ignoranza delle persone. Quindi, è abbastanza facile che
vengano in qualche modo tenuti in ostaggio molte persone da una mentalità che sfrutta
l’aggressività. Il popolo napoletano molte volte si esprime con questa aggressività:
lo vediamo nella mancanza di regole del traffico … Credo che i problemi siano legati
alla mancanza di formazione e di istruzione di molte persone, e a queste suggestione
collettiva che prende soprattutto il calcio che per Napoli rappresenta forse l’unica
risorsa culturale a livello di popolo …
D. – E ora
il governo ha deciso lo stop alle trasferte per tutti i tifosi del Napoli …
R.
– E’ difficile differenziarli, in effetti. Credo che durerà poco, questa disposizione.
Più interessante è che si avviino dei progetti di formazione alla sensibilità sportiva,
ma non si può far del calcio l’unico nutrimento di un popolo! Lo sport è un’esperienza
sana, bella ma se si propone solo una disciplina che poi viene in molti casi vissuta
solo come spettatori, solo in parte, in poca parte potuta godere anche come protagonisti,
porta le persone a fare sempre spettacolo, e lo spettacolo di violenza fa parte dello
spettacolo!
D. – Purtroppo, ancora una volta dopo
l’emergenza rifiuti, Napoli torna sulle prime pagine per un brutto fatto …
R.
– Io credo che bisogna anche tener conto che la popolazione napoletana è molto varia,
come Napoli è una città con mille volti. La semplificazione che viene fatta non è
corretta; c’è una superficialità di analisi che poi stanca pure!