2008-09-02 15:23:48

Stato di emergenza in Thailandia dopo giorni di manifestazioni antigovernative


Il primo ministro della Thailandia Samak Sundaravej ha proclamato lo stato di emergenza a Bangkok, dove migliaia di manifestanti da giorni occupano la sede del governo chiedendo le sue dimissioni. Il servizio di Fausta Speranza: RealAudioMP3

Stato d’emergenza dichiarato dopo giorni di manifestazioni e una notte di scontri con un morto e decine di feriti. Gli incidenti sono avvenuti vicino al vasto complesso dove si trovano gli uffici del premier, da una settimana occupato da migliaia di manifestanti. Si tratta di militanti dell'Alleanza del popolo per la democrazia (PAD) che vogliono le dimissioni del premier Samak, ritenuto solo un prestanome dell'ex primo ministro Shinawatra: parliamo del miliardario deposto dal colpo di Stato militare nel 2006, fuggito in Gran Bretagna per sottrarsi a un processo per corruzione. L'annuncio dello stato d'emergenza è stato dato dal premier thailandese alla radio di Stato: ha imposto restrizioni ai media che “minano la pubblica sicurezza” e proibito tutti i raduni pubblici di oltre cinque persone. Ha poi affidato al generale Paochinda, comandante delle forze armate, il compito di farlo applicare. I militari però hanno chiarito che non intendono usare la forza contro i manifestanti dell'opposizione. E il comandante stesso ha precisato che non userà la forza per sloggiare i manifestanti dell'opposizione dalla sede del governo, aggiungendo che la crisi deve essere risolta in parlamento. Intanto, la situazione di tensione sta avendo ripercussioni sull'economia e in particolare sul turismo, una delle principali risorse della Thailandia. Già Australia, Corea del Sud e Singapore hanno consigliato ai loro cittadini di non recarsi nel Paese.

Crisi georgiana
La Russia è soddisfatta dell'"approccio responsabile" del vertice UE di ieri, che pur condannando il riconoscimento delle repubbliche secessioniste georgiane di Abkhazia e Ossezia del sud e rinviando a data da destinarsi il negoziato per il rinnovo del trattato di cooperazione strategica, non ha comunque varato sanzioni o chiuso la porta a Mosca, ribadendo anzi la necessità di non isolarla. Diverso è l'atteggiamento della Georgia, che oggi denuncia unilateralmente il trattato del 1992 sul regolamento del conflitto in Ossezia del sud, togliendo così legittimità ai caschi blu russi, trasformati in forza di occupazione. E a Tbilisi è atteso oggi il vicepresidente americano, Dick Cheney, l'uomo che nel maggio del 2006 aveva dato il via al gelo con Mosca con un discorso infiammato a Vilnius (Lituania) contro l'"ingerenza russa nei processi democratici" e le "ambizioni territoriali" sui Paesi confinanti. La Georgia è la prima tappa di un giro di consultazioni nell’area. Per quanto riguarda la decisione dell’UE, emersa nel vertice di ieri, di non varare sanzioni nei confronti di Mosca, ma di limitarsi a congelare i colloqui sulla cooperazione politica ed economica, è apparsa a molti analisti come una posizione di debolezza. Stefano Leszczynski ha chiesto ad Adriana Cerretelli, responsabile dell’Ufficio di Bruxelles del "Sole 24 Ore", quali siano le ragioni della linea morbida adottata dall’Europa:RealAudioMP3

R. – In Europa ci sono grossomodo due schieramenti. Uno, capeggiato dagli inglesi e sostenuto dai Paesi dell’est, che erano del parere di dare delle risposte forti all’invasione della Georgia e, soprattutto, al mancato ritiro delle truppe russe dalla Georgia. Dall’altra parte, però, in Europa c’è un altro schieramento, altrettanto forte, che è quello formato da Francia, Germania, Italia, che invece è per una politica del dialogo, sia pure, almeno in teoria, ferma. Allora, dalla mediazione necessaria per non far fallire il vertice è venuto fuori un comunicato che sostanzialmente "predica" la solita linea del gradualismo.
 
D. – Questa politica del dialogo è influenzata da una sudditanza di tipo energetico, anche economico se vogliamo, con la Russia...

R. – L’Europa, non solo è divisa, ma ha le mani legate da una fortissima dipendenza energetica in termini di forniture di petrolio e gas dalla Russia. Non ci dimentichiamo che per di più l’attacco russo alla Georgia ha consentito ai russi di prendere il controllo di una delle rare vie alternative alla esclusiva fornitura della Russia di petrolio, che era la Georgia. Anche di questo l’Europa è stata privata.

 
D. – Ci sarà bisogno, prima o poi, di un ripensamento globale della politica estera dell’Unione Europea...

 
D. – Io direi che oggi non c’è una politica estera europea, al di là delle tante chiacchiere che la circondano. Non solo perché non c’è il Trattato di Lisbona firmato, che avrebbe dato un po’ più di voce a questa idea di creare una linea comune, ma oggi, in realtà, in Europa non ci sono interessi comuni omogenei, tali da consentire una politica estera.

Accordo per gasdotto tra Russia e Uzbekistan
Il primo ministro russo, Vladimir Putin, ha raggiunto un accordo con il presidente dell'Uzbekistan, Islam Karimov, per la costruzione di un nuovo gasdotto in territorio uzbeko. Lo riferiscono le agenzie russe. L'accordo è una vittoria politica per Putin, date le pressioni americane sui Paesi centrasiatici produttori di idrocarburi per la diversificazione delle rotte, al momento monopolio quasi esclusivo della Russia. Il nuovo gasdotto, ha detto il premier russo, “servirà a mantenere il potenziale in crescita di esportazione di Uzbekistan e Turkmenistan”.
 
7 morti per il passaggio di "Gustav", la Convention repubblicana parte sottotono
New Orleans è scampata alla furia di "Gustav", che ha provocato sette morti ma non ha avuto il devastante impatto previsto. In precedenza, nel pieno della sua forza devastatrice, aveva seminato tra Haiti, Santo Domingo, Giamaica e Cuba, 103 morti e centinaia di sfollati. L’uragano ha, in ogni caso, condizionato l’apertura della convention repubblicana. Il servizio di Daniele Bongi:RealAudioMP3

L’uragano "Gustav", dopo aver colpito la costa meridionale della Lousiana, ha perso la sua potenza ed è stato declassato al rango di “depressione tropicale”. Il peggio sembra insomma essere alle spalle e la città di New Orleans, devastata tre anni fa dall’uragano "Katrina", ha saputo reggere all’impatto. Il passaggio dell'uragano ha comunque causato la morte di 7 persone, nella zona costiera della Louisiana, tra New Orleans e Baton Rouge, in incidenti avvenuti nelle fasi dell’evacuazione. E’ presto per un bilancio completo dei danni ma secondo la CNN, si parla di circa 10 milioni di dollari. In una conferenza stampa, il sindaco di New Orleans, Ray Nagin, ha invitato i concittadini a non lasciarsi andare a un “prematuro ottimismo” e ad aspettare ancora prima di far ritorno in città. Proprio in segno di solidarietà nei confronti delle vittime dell’uragano, la Convention repubblicana, aperta ieri a St.Paul, sta seguendo un programma ridotto all’essenziale. John McCain, che ha annullato gli interventi previsti nel primo giorno della manifestazione, ha esortato i delegati e tutti gli americani a inviare aiuti per l'emergenza via SMS telefonici. Assenti il presidente Bush e il vicepresidente Cheney. A risollevare le sorti della serata ci hanno pensato le donne: la First Lady, Laura Bush, Cindy McCain, moglie di John, e la vice del candidato repubblicano Sarah Palin. Resta però alta l’allerta per gli uragani: la tempesta tropicale "Hanna", formatasi la settimana scorsa, è ora passata al rango di "uragano". Si trova al largo delle Bahamas: non è certa la sua direzione, ma non si esclude che possa dirigersi verso la costa orientale degli Stati Uniti.

Pakistan
I talebani pachistani hanno detto di aver rapito due ingegneri cinesi e due pachistani, sottolineando che i sequestri continueranno fino a quando il governo non metterà fine agli attacchi contro i militanti islamici. I due cittadini cinesi - ingegneri nel campo delle telecomunicazioni - unitamente all'autista e a una guardia pachistani erano scomparsi venerdì scorso non lontano dal confine afghano mentre facevano ritorno a casa dopo aver effettuato lavori di riparazione a un impianto di telecomunicazioni. Un portavoce dei talebani ha rivendicato la responsabilità del sequestro affermando che i quattro sono in buone condizioni. La Cina è fedele alleata del Pakistan, Paese in cui Pechino effettua ampi investimenti.

Afghanistan
Le forze americane alla guida della coalizione internazionale ("Enduring Freedom") e quelle della NATO hanno smentito una loro implicazione in un'operazione militare nella periferia est di Kabul, che nella notte tra domenica e lunedì ha portato alla morte di quattro civili. Ieri centinaia di manifestanti avevano protestato per la morte di un uomo, una donna e due bambini, uccisi nella loro abitazione, secondo loro, da soldati stranieri. Le forze americane della coalizione ("Enduring Freedom") e quelle dell'ISAF (Forza internazionale di assistenza alla sicurezza, della NATO) hanno negato di essere all'origine del blitz notturno. Le autorità afghane oggi non erano in grado di confermare o smentire un’eventuale implicazione delle loro forze. L'incidente è accaduto mentre nel Paese è in corso un'aspra polemica per l'alto numero di civili uccisi recentemente, specialmente da bombardamenti delle forze della coalizione a guida USA.

Ancora attentati in Iraq
Sette civili iracheni, tra cui due bambine, sono stati uccisi e altri sette sono rimasti feriti dall'esplosione di un'autobomba guidata da un attentatore suicida a Est di Mossul, a Nord di Baghdad. Inoltre, due persone, tra cui un poliziotto, sono state uccise e altre dieci sono state ferite stamani dall'esplosione di un ordigno nella parte Est di Baghdad. Lo ha riferito l'agenzia irachena "Nina" citando fonti della sicurezza, secondo cui l'ordigno è esploso nei pressi dell'ospedale al-Kindi, al passaggio di una pattuglia della polizia, provocando, oltre alle vittime, anche diversi danni.

Nancy Pelosi a Hiroshima
La presidente della Camera dei Rappresentanti statunitense, Nancy Pelosi, ha deposto una corona di fiori al monumento di Hiroshima dedicato alle vittime della bomba atomica, sganciata sulla città dagli Stati Uniti nel 1945. La Speaker è così la più alta carica istituzionale degli USA, la terza per importanza dopo presidente e vice presidente, ad aver reso omaggio al Cenotafio dell'olocausto nucleare, nel pieno delle sue funzioni. L'ex presidente americano Jimmy Carter si era recato a Hiroshima nel 1984, dopo aver lasciato la Casa Bianca. La visita al "Parco della Pace" e al museo di Hiroshima ha avuto luogo nell'ambito degli appuntamenti in calendario per la riunione degli Speaker del G8, cui partecipa per l'Italia il presidente della Camera, Gianfranco Fini, incentrata quest'anno proprio su disarmo e rilancio della pace e che oggi entra nella sua seconda e ultima giornata di lavori. Gli altri Paesi del club degli Otto Grandi sono Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Russia e Giappone.

Giappone
Dopo le dimissioni ieri del premier Fukuda, il partito Liberaldemocratico giapponese (LDP) dovrebbe scegliere il nuovo presidente e, quindi, il leader destinato a succedere al primo ministro dimissionario il prossimo 22 settembre. Lo riferiscono fonti del partito di governo, mentre le previsioni sembrano pendere a favore del segretario generale, Taro Aso, che il 20 settembre compirà 68 anni. Aso è il politico attualmente più popolare in Giappone, forse solo dopo l'ex premier Koizumi.

Spagna
Il giudice della "Audiencia Nacional", il principale tribunale spagnolo, Baltasar Garzon ha promosso un grande censimento delle decine di migliaia di vittime del franchismo, prima di pronunciarsi sulla possibile apertura di una maxi-inchiesta sulla loro scomparsa: lo riferisce la stampa spagnola. Garzon ha chiesto ai Ministeri della cultura, della difesa e della giustizia, ai comuni di Madrid, Siviglia, Granada e Cordoba, ed alle quasi 23.000 parrocchie spagnole di comunicargli ogni informazione in loro possesso sui 'desaparecidos', sulle persone sepolte in fosse comuni e sulle altre vittime del franchismo. Il giudice della "Audiencia Nacional" ha fissato al 17 luglio del 1936, il giorno in cui scattò il colpo di Stato del generale Francisco Franco, l'inizio della indagine conoscitiva. L'ordinanza precisa che l'inchiesta riguarda “le persone scomparsa come conseguenza diretta del "Alzamiento Nacional" (il "sollevamento nazionale" decretato da Franco, ndr), della Guerra Civile (1936-1939) e “nel dopoguerra sotto il nuovo regime” (1939-1975). Circa 500.000 persone sono morte nella Guerra Civile ed altre 50.000 sono state giustiziate dalla dittatura franchista dopo la fine del conflitto. Le associazioni delle famiglie delle vittime del franchismo, le cui petizioni sono all'origine della decisione di Garzon, oggi hanno sottolineato l'importanza ''storica" della iniziativa del giudice.

Immigrazione irregolare
Trentasette migranti, tra cui una donna, 17 minorenni e un neonato, sono sbarcati stamane verso le 4,30 a Lampedusa, isola dell’estremo sud Italia. Gli extracomunitari sono stati rintracciati dalla Guardia di finanza sull'isola dopo l'individuazione del barcone con cui erano giunti. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 246

 
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