2008-09-02 14:44:33

Aiuti allo sviluppo e lotta alla povertà al centro della conferenza organizzata dall’UE ad Accra


“Aiutare i paesi in via di sviluppo a lottare contro la povertà”. Sarà questo il tema della conferenza “High level forum on aid effectiveness”, organizzata dall’Unione Europea, che ha preso il via oggi ad Accra, capitale del Ghana. Tre giorni di incontri e dibattiti durante i quali oltre cento ministri e numerosi rappresentanti di enti impegnati nel settore della cooperazione discuteranno su come rendere più “efficaci” gli aiuti allo sviluppo dei paesi del Terzo Mondo. Il forum, in primo luogo, avrà l’obiettivo di verificare il reale andamento del programma di 12 punti approvato tre anni fa a Parigi nel tentativo di ridurre gli sprechi e migliorare il coordinamento tra donatori e beneficiari. “Ministri e dirigenti provenienti da oltre 100 paesi – si legge in una nota dell’UE – dovranno dire se hanno migliorato i programmi di aiuto e se li hanno resi più efficaci in termini di costi, come promesso nel 2005”. Tesi, questa, non avallata da diversi autorevoli quotidiani africani che, senza mezzi termini, denunciano il fallimento del documento siglato in Francia. Anche per questo gli organizzatori della conferenza di Accra, come riporta l’agenzia Misna, chiedono ora “azioni concrete e verificabili” per far fronte alla crisi alimentare che colpisce soprattutto il sud del mondo. Secondo Oxfam International, Organizzazione non governativa che lavora per lo sviluppo sostenibile, i paesi occidentali legano sempre più spesso i loro finanziamenti all’adozione di determinate politiche economiche, spesso di stampo liberista, che non aiutano lo sviluppo del Terzo Mondo. Perplessità sui meccanismi della cooperazione internazionale sostenuta, in passato, anche dal ministro keniano, Uhuru Kenyatta, rappresentante africano ai colloqui dell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO): “L’Africa ha un estremo bisogno di sconfiggere la povertà – aveva spiegato Kenyatta – e per farlo, più che gli aiuti economici, servirebbe favorire lo sviluppo di un commercio più equo”. (D.B.)







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