2008-09-01 15:31:23

Ancora quattro chiese bruciate nello Stato indiano dell'Orissa


Ancora quattro chiese bruciate in Orissa, ieri, dopo le violenze contro cristiani della settimana scorsa in India. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

In Orissa, Stato dell’India orientale, nonostante la situazione sembrasse migliorare, tanto da spingere le autorità a revocare il coprifuoco e l'ordine di sparare a vista, alcune persone hanno dato fuoco a quattro edifici di culto cristiano. Il governo locale, pertanto, ha di nuovo imposto il coprifuoco serale e notturno. La situazione è tranquilla a Kandhmal, epicentro degli scontri, dove la vita è tornata normale. Arrivano invece echi di scontri da diversi villaggi, tanto che le autorità locali hanno chiesto rinforzi tra esercito e paramilitari per ripristinare l'ordine. Le violenze denunciate in India a partire dal 25 agosto hanno provocato in pochi giorni 14 morti e 5.000 sfollati. Negli attacchi contro le comunità cristiane, ad oggi sono state date alle fiamme 46 chiese, 3 conventi cattolici, 5 ostelli, 7 centri pastorali e circa 300 case. Alcuni cristiani hanno lasciato i centri di accoglienza dove erano stati ospitati per far ritorno nelle loro case, mentre sono ancora 8000 gli ospiti dei centri di accoglienza che attendono un aiuto dal governo per ricostruire le proprie abitazioni. C’è da dire che personalità della società civile indiana e esponenti della Chiesa cattolica locale hanno incontrato in queste ore Shrimati Pratibha Patil, presidente della Confederazione indiana, chiedendo il suo intervento per fermare le violenze anticristiane nell’Orissa. Nella delegazione, figurano personalità della cultura e dello spettacolo, parlamentari cattolici, ma anche l’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, Raphael Cheenath, l’arcivescovo di New Delhi, Vincent Concessao, e il portavoce della Conferenza episcopale, padre Babu Joseph. Nel memorandum offerto al presidente, il gruppo chiede che vengano perseguite alcuni leader radicali indù del VHP (Vishwa Hindu Parishad), dell’RSS (Rashtriya Swayamsevak Sangh) e del Bajrang Dal, che nei giorni scorsi hanno continuato ad accusare i cristiani dell’assassinio di Swami Laxmanananda dello scorso 23 ottobre. E purtroppo anche in altri Stati si registrano episodi inquietanti: ieri, a Chitradurga, nel Karnataka, il pastore protestante N Kumar, della chiesa di Sharon, è stato picchiato subito dopo la funzione domenicale. Il gruppo dei radicali indù era entrato in chiesa segnando con pigmento rosso tutti i fedeli radunati, come segno di “riconversione all’induismo”. La polizia era presente, ma non è intervenuta.

Il vertice straordinario dell’UE sulla crisi della Georgia
I leader europei riuniti oggi a Bruxelles in un vertice straordinario per definire una linea “coerente, unitaria e solidale” sulla crisi della Georgia e le conseguenze nelle relazioni con la Russia. Le sanzioni contro Mosca non sono all'ordine del giorno. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, che ha la presidenza di turno del Consiglio, propone ai colleghi una linea che coniuga “fermezza e dialogo”. Una posizione di equilibrio che trova il consenso della Germania e dell'Italia. Il premier italiano, Silvio Berlusconi, si è augurato che dal summit odierno esca “una dichiarazione che guardi al dialogo piuttosto che allo scontro. Spero che ci sia concordia nel decidere di non dare sanzioni alla Russia”. La richiesta di una posizione più dura contro Mosca arriva dalla Polonia e da altri Paesi dell'ex blocco comunista, appoggiati dalla Svezia e dalla Gran Bretagna.

Ucraina
Circa 200 abitanti di Sebastopoli, il porto ucraino di Crimea che ospita la flotta russa del Mar Nero, si sono radunati nel porto per protestare contro l'attracco di una nave militare americana, la "Dallas" Lo riferisce l'agenzia Interfax. I manifestanti inalberavano striscioni con la scritta "yankee go home" e "Sebastopoli contro la Nato". La Dallas è arrivata a Sebastopoli su invito delle autorità ucraine dopo aver portato aiuti umanitari nella città georgiana di Batumi. La penisola di Crimea è abitata da una maggioranza di popolazione russofona. Sin dai tempi degli zar, la penisola ospitava la flotta russa del Mar Nero nel porto di Sebastopoli. Ora Kiev vorrebbe annullare i patti firmati con Mosca per la cessione di una base marittima alla flotta russa, che scadono nel 2017. Secondo il quotidiano Nezavisimaia Gazeta, si discute di un aumento esponenziale (25 volte quello attuale, di 98 milioni di dollari) da praticare sull'affitto a partire dal prossimo gennaio.

USA - Convention
Doveva essere l'ultima apparizione di George W. Bush, da presidente, ad una convention del Partito repubblicano. Ma l'uragano Gustav ha indotto il capo della Casa Bianca a cambiare programma: invece di recarsi in Minnesota per parlare al partito, Bush si recherà in Texas per esaminare sul posto i preparativi per l'uragano (atteso domani sulla costa USA del Golfo) e per recarsi successivamente in Louisiana, lo Stato che dopo la devastazione inflitta tre anni fa da Katrina rischia nelle prossime ore una nuova sciagura naturale. Non sono invece cambiati i programmi per Laura Bush, che parteciperà alla convention, come previsto, con un intervento. L'assenza di Bush all'appuntamento dei repubblicani (al massimo vi sarà un discorso in video) non dovrebbe dispiacere troppo al candidato John McCain, che ha cercato negli ultimi mesi di mantenere le distanze dal presidente americano, sia fisicamente che ideologicamente, per rispondere all’accusa dei democratici che una vittoria del repubblicano il 4 novembre darebbe all'America un governo "Bush IIÌ".

Medio Oriente
Non è stato registrato alcun progresso significativo nell'incontro avvenuto ieri a Gerusalemme fra il premier israeliano, Ehud Olmert, e il presidente palestinese, Abu Mazen (Mahmud Abbas). Lo ha detto il negoziatore palestinese, Saeb Erekat, al quotidiano dell'ANP al-Hayat al-Jadida. Secondo Erekat, Abu Mazen ha respinto la ipotesi che le due parti pubblichino in tempi brevi un documento congiunto che riassuma le intese raggiunte fino ad oggi nei negoziati lanciati nel dicembre scorso ad Annapolis (USA). La posizione dell'ANP - ha precisato Erekat - è che o si raggiunge una intesa su tutte le questioni sul tavolo, oppure non ci sarà una intesa. E per uscire dalla posizione di stallo fra Israele e ANp, Bassam Abu Sharif, un ex consigliere di Yasser Arafat sostiene che è necessario che i palestinesi lancino una nuova Intifada (rivolta) di carattere popolare e pacifico. Lo ha detto alla stampa palestinese. "Occorre una escalation delle dimostrazioni pacifiche e dei sit-in” ha detto Abu Sharif, secondo cui spetta all'ANP l'incarico di mettere a punto un programma di accoglienza per migliaia di sostenitori dall'estero che partecipino attivamente a quella che lui definisce “la Intifada della indipendenza”. Intanto, una cosiddetta "Equipe palestinese per gli studi strategici" ha pubblicato un documento secondo il quale è possibile che si renderà necessario l'abbandono della formula dei "due Stati per i due popoli" e il ritorno al progetto di un unico Stato binazionale e democratico “nell'intero territorio della Palestina storica”, che ospiti sia gli israeliani sia i palestinesi. Fra quanti partecipano ai dibattiti di questa equipe figurano esponenti di al-Fatah (Jibril Rajub, Mohammed Shtayeh) e di Hamas (Samir Abu Eishe) nonchè figure indipendenti come il politologo Ali Jarbawi dell'Università di Bir Zeit, Ramallah.

Rilasciato israeliano catturato in Nigeria
È stato liberato oggi l'uomo d'affari israeliano sequestrato una settimana fa a Port Harcourt, in Nigeria. Lo ha reso noto il Ministero israeliano degli Esteri. I rapitori di Ehud Baveli, 60 anni, funzionario di una compagnia edile israeliana, avevano chiesto in origine un riscatto di 12 milioni di dollari. Ma oggi hanno ammesso di aver compiuto un “errore di identificazione” e, secondo la radio militare, hanno liberato l'uomo senza che sia stata pagata alcuna somma di denaro.

Libano
Un religioso islamico è stato ucciso e tre altre persone sono state ferite in uno scontro a fuoco nel corso della notte tra gruppi rivali di musulmani sunniti e alawiti in un villaggio del Nord del Libano. Il villaggio sorge a circa 50 km dalla città settentrionale di Tripoli, teatro negli ultimi tre mesi di violenti scontri tra gruppi rivali di sunniti e alawiti in cui sono morte oltre venti persone. Lo riferiscono fonti di stampa, secondo cui gli scontri sono divampati in seguito ad un diverbio sulla proprieta' di una moschea nel villaggio Sheikh Lar, dove vive anche una comunita' cattolico maronita. Secondo il quotidiano an Nahar, l'imam della moschea, Ezzedin Qassem, è morto in una sparatoria nelle strade del villaggio, in cui sono state usate armi automatiche e razzi rpg.

Afghanistan
Una folla di centinaia di afghani inferociti ha bloccato una strada a Kabul per protestare contro l'uccisione nella capitale afghana, poco prima, di tre civili, fra cui due bambini, in un raid dei soldati della coalizione internazionale a guida USA (Enduring Freedom). Intanto, le forze della coalizione a guida americana e le truppe afghane hanno fatto sapere di aver ucciso più di 220 sospetti militanti taleban in un'operazione condotta nel sud del Paese, la scorsa settimana. Si tratta del bilancio più pesante di vittime fra i guerriglieri taleban registratosi negli ultimi tempi.

Iraq
Le forze irachene hanno ufficialmente assunto oggi il controllo della sicurezza nella provincia sunnita di Al Anbar, fino a un anno fa roccaforte di Al Qaeda e sede delle frange estremiste sunnite antiamericane. Il passaggio di consegne dalle forze statunitensi a quelle locali è avvenuto nel corso di una cerimonia nel capoluogo Ramadi. Al Anbar è la undicesima delle 18 province irachene nella quale è avvenuto il disimpegno americano. Che significato ha questo passaggio, alla luce del ritiro totale americano, che dovrebbe avvenire entro la fine del 2011? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Latif Al Saadi, giornalista iracheno in Italia:RealAudioMP3

R. - Una testimonianza che la situazione in Iraq che sta andando meglio rispetto a sei mesi fa. Ramadi, città al centro di el Ambar, era una zona calda, era una roccaforte di al Qaeda. Poi iniziata la lotta contro al Qaeda, e così el Ambar è diventata la città più calma dell’Iraq. Questo non significa che non ci siano certe persone, certi gruppi di al Qaeda, ma la situazione è migliorata tanto.

 
D. - Da parte irachena, c’è la preparazione nel gestire la sicurezza e l’ordine pubblico?

R. - Sì: c’era da tempo. La situazione della sicurezza è andata parallelamente con il miglioramento anche della quantità e qualità della sicurezza della Forze di sicurezza irachene.

 
D. - Alla luce di tutto questo, sarà realizzabile il ritiro completo delle truppe statunitensi entro il 2011?

 
 R. - Il governo iracheno e tutti i partiti o gruppi politici credono che entro il 2011 l’Iraq sarà pronto a fare uscire l’ultimo soldato americano. Gli americani, all’inizio, non volevano indicare una data precisa, ma gli iracheni hanno sempre detto che al più tardi dovrà essere il 2011. Il governo iracheno ha il diritto di richiedere una proroga qualora la situazione della sicurezza non sia stabilizzata. Io credo che ci sarà la possibilità anche a livello di stabilità: sia politica sia della sicurezza, in Iraq.

Ginevra - Memorandum tra Nazioni Unite e Iraq
E' stato firmato oggi a Ginevra dalle Nazioni Unite e dall’Iraq un Memorandum of understanding per incoraggiare lo sviluppo della tecnologia, della scienza e l'innovazione nel Paese. Si stima che circa l'80% delle istituzioni di ricerca e di insegnamento universitario in Iraq non siano pienamente operazionali, mentre le capacità nei settori della scienza, della tecnologia e dell'innovazione del Paese erano considerate in passato tra le migliori di tutta la regione. Il Memorandum prevede che una squadra di esperti esamini la situazione per aiutare l'Iraq ad adottare le misure pratiche necessarie a rilanciare i settori di ricerca, tecnologia e innovazione, importanti strumenti per la ricostruzione dell'economia del Paese, e quindi stimolare il ritorno dei “cervelli” che hanno lasciato l'Iraq.

Algeria
Un ufficiale dell'esercito e un imprenditore sono rimasti uccisi in un attacco compiuto nel comune di Tlijene, nelle zona di Tebessa, 600 km a sud-est di Algeri. Lo scrive oggi la stampa algerina.Un ordigno artigianale è stato fatto esplodere a distanza al passaggio dell'auto sulla quale viaggiavano i due uomini che stavano effettuando un sopralluogo nella zona per la costruzione di una pista aerea. L'attacco non è stato ancora confermato dalle autorità. In agosto, secondo un bilancio non ufficiale basato sulla stampa algerina, circa 130 persone, di cui una trentina di estremisti, sono morti nelle violenze dei gruppi armati di matrice islamica. Cinque gli attentati suicidi rivendicati da Al Qaida per il Maghreb islamico (ex Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento, GSPC): il 3 agosto, un kamikaze si è ucciso nel centro del capoluogo della Cabilia, Tizi Ouzou, ferendo due persone, mentre il 9 sette civili sono rimasti uccisi a Zemmouri El Bahri. Il 19 agosto, un massacro è stato compiuto davanti ad una scuola della gendarmeria a Issers, dove sono morti 48 civili, e il 20 agosto dodici lavoratori della società canadese Snc Lavalin sono morti in uno dei due attacchi compiuti simultaneamente a Buira. Almeno 21 militari, tra cui il comandante della zona di Jijel, sono morti in numerose imboscate e attentati. Più di 30 membri dei gruppi armati di matrice islamica sono stati uccisi durante operazioni di rastrellamento delle forze di sicurezza.

Libia
“L'accordo che abbiamo firmato davanti a quasi mille discendenti delle vittime della colonizzazione mette una pietra sul passato”. Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha commentato oggi la firma dell'Accordo di amicizia e cooperazione siglato sabato scorso a Bengasi con il leader libico, Muammar Gheddafi. L'intesa, ha ricordato il premier, prevede che l'Italia dia alla Libia “sostegno economico per la costruzione di moderne infrastrutture”. L'Italia avrà più facilità nei rifornimenti di gas libico che “è tra i migliori al mondo”. A chi critica come troppo costoso il patto siglato con la Libia, Berlusconi risponde: “Non fa i conti con i vantaggi che verranno per le nostre aziende”. Intanto, Gheddafi ha assicurato che il conflitto fra la Libia e gli Stati Uniti è stato “definitivamente archiviato”. Il leader libico lo ha detto durante un discorso pronunciato a notte fonda da Bengasi di fronte al Congresso del popolo (il parlamento libico), in occasione del 39.mo anniversario della Rivoluzione che lo portò al potere. “Il dossier del conflitto fra la Libia e gli Stati uniti è stato definitivamente archiviato e ormai non ci saranno più guerre, raid o terrorismo” a opporre i due Paesi, ha detto Gheddafi, il quale ha tuttavia precisato di non mirare a stabilire un rapporto di amicizia con Washington: “Tutto cio' che vogliamo è che (gli USA) ci lascino tranquilli”. Gheddafi in settimana riceverà la segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice.

Mauritania
La giunta militare al potere in Mauritania dopo il colpo di Stato del 6 agosto scorso ha annunciato nella notte la formazione di un governo. Lo riferisce la televisione di Stato. “In data odierna (31 agosto) è stato formato per decreto” un governo di 22 ministri sotto la direzione di Moulaye Ould Mohamed Laghdaf, spiega un comunicato della presidenza dell'Alto consiglio di Stato. La maggior parte dei ministri appartiene al movimento che sostiene il colpo di Stato. Almeno tre fanno parte del Raggruppamento delle forze per la democrazia (RFD), secondo partito dell'Assemblea nazionale diretta da Ahmed Ould Daddah. Il Ministero degli esteri è stato affidato a Mohamed Mahmoud Ould Mohamedou, che fu professore di Scienze politiche all'università statunitense di Harvard. Mantengono i loro incarichi il ministro della Difesa, Mohammed Mahmoud Ould Mohamed Lemine, e quello della Giustizia, Ahmedou Tidjane Bal.

Colombia
Un'autobomba è scoppiata la scorsa notte nel centro della città colombiana di Cali, a lato del Palazzo di giustizia, causando almeno cinque morti e 26 feriti. La deflagrazione, si è appreso, ha causato gravissimi danni al primo piano dell'edificio e a molti negozi della zona. Il sindaco, Jorge Ivan Ospina, ha dichiarato a Radio Caracol che “si tratta di un attentato terroristico che ha causato vittime prevalentemente civili. L'attentato non è stato rivendicato, ma gli investigatori sospettano che esso possa essere opera delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC).

Olimpiadi 2012
Una staffetta limitata all'interno della Gran Bretagna. Non ci sarà nessun tour mondiale per la fiamma olimpica in occasione delle Olimpiadi 2012 di Londra: a differenza di quanto ha fatto la Cina, la Gran Bretagna si limiterà a far viaggiare la torcia olimpica all'interno dei propri confini. Settantadue anni dopo l'introduzione del tedesco Carl Diem, che concepì l'idea di una staffetta per la fiaccola olimpica in occasione delle Olimpiadi di Berlino nel 1936, con più di 3000 tedofori che portarono la fiaccola da Olimpia a Berlino, s'interrompe quindi la tradizione del tour mondiale della fiaccola, che in passato si è spinta fino allo spazio.

Filippine
Una potente esplosione è avvenuta in un autobus fermo a un terminal nel sud delle Filippine, provocando la morte di almeno sette persone e il ferimento di altre decine. Ne ha dato notizia la polizia. Cesario Darantinan, capo della polizia nella provincia di Davao del Sur a Mindanao, ha detto che l'autobus attendeva i passeggeri al terminal nella città di Digos quando all'interno dell'automezzo è esplosa una bomba. In quella regione, gli attacchi agli autobus sono spesso legati a tentativi di estorsione nei confronti di compagnie di trasporto.

Gran Bretagna - violenze e vittime fra i giovanissimi
Non si ferma l’ondata di violenza tra teenager nel Regno Unito. Nella notte tra sabato e domenica, due adolescenti, rispettivamente di 16 e 14 anni, sono stati uccisi, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, con colpi d’arma da taglio nella zona est di Londra e a Liverpool. La polizia britannica ha effettuato l’arresto di un quindicenne per l’omicidio avvenuto nel capoluogo della contea del Merseyside, mentre nessun fermo è stato ancora predisposto per l’aggressione compiuta nella zona est della capitale inglese. La notizia di queste ultime due tragedie va ad aggravare il bilancio sugli omicidi all’arma bianca, e non solo, compiuti in Gran Bretagna dall’inizio dell’anno. Soltanto nella capitale, sono 25 i ragazzi uccisi nel 2008, 18 dei quali dopo essere stati accoltellati. In Inghilterra e Galles, sono stati invece ben 22 mila gli accoltellamenti avvenuti tra gennaio e aprile. Soltanto tre mesi fa, il governo guidato dal premier, Gordon Brown, ha lanciato un piano per contrastare l’escalation delle violenze, inasprendo le misure contro i responsabili ed arrivando a far arrestare ben 2.500 persone e a sequestrare 1.600 coltelli. Nella sola Londra, gli arresti per possesso di armi da taglio sono aumentati del 150 per cento rispetto al 2007.

Immigrazione clandestina sulle coste italiane
La polizia di Ragusa ha bloccato, all'alba, a Torre Cabrera, nel Ragusano, quaranta migranti appena sbarcati. Gli extracomunitari - trentadue uomini e otto donne - che hanno detto di essere di nazionalità somala, hanno viaggiato su un barcone di circa dieci metri. I migranti sono stati portati alla Dogana del porto di Pozzallo per i controlli.

Italia - gravi episodi di teppismo nella prima giornata di campionato
E' già esplosa la follia ultrà alla prima giornata della Serie A di calcio, sia durante la partita Roma-Napoli allo stadio Olimpico che alla stazione di Napoli, dove i tifosi in trasferta sono stati protagonisti di gravi atti di teppismo. E oggi, mentre il governo pensa di bloccare nuovamente le trasferte, è polemica su cause e responsabilità di quanto avvenuto. Perché simili episodi non si riescono ad arginare? Silvia Gusmano lo ha chiesto a don Mario Lusek, direttore della Pastorale del tempo libero, turismo e sport della CEI.RealAudioMP3

R. - L’origine, secondo me, è aver violato una delle caratteristiche dello sport, che è il rispetto delle regole, e questo non vale solo per l’atleta che sta in campo, che gioca o altro, ma vale anche per il tifoso che si avvicina a quel mondo. Dipende forse anche dal fatto che non c’è nemmeno responsabilità e forse questo della responsabilità è uno dei problemi più grossi a livello contemporaneo, perchè si giustifica tutto e il contrario di tutto: si giustifica una cultura della violenza, in cui l'"occhio per occhio, dente per dente" diventa lo strumento per risolvere i vari problemi. Quando viene meno la responsabilità, viene meno il rispetto, e forse è bene arrivare a dei divieti.

 
D. - Vietare quindi le trasferte dei tifosi, come sta pensando di fare il governo?

R. - Sicuramente sì. Isolare i violenti, i facinorosi, quelli che di fatto utilizzano lo sport per altri scopi, e così salvaguardare quella che è la passione autentica, la passione vera, la passione profonda del tifoso doc.

 
D. - Al di là delle misure che occorre prendere a livello istituzionale, cosa occorre oggi allo sport italiano per evitare il ripetersi di simili violenze?

 
R. - Generare una cultura sportiva che sia attenta alla persona, attenta veramente a quello che lo sport veicola di per sé, perchè porta con sé dei valori altissimi, dei valori grandi. Quindi, ricreare una cultura sportiva che faccia tornare lo sport ad essere il luogo della festa, il luogo del gioco, il luogo della distensione e non della tensione.

 
Sudafrica
Sedici persone, tra le quali due bambini, sono morte lo scorso fine settimana in Sud Africa in numerosi incendi propagatisi nel Paese a causa dei forti venti. Lo rende noto l'agenzia Sapa citando fonti della polizia e dei servizi di sicurezza. Tre persone, tra le quali un bambino di 8 anni ed uno di 11, hanno perso la vita in una baracca in una bidonville nella regione dell'Eastern Cape, nel sud del Paese, dove si erano rifugiate per proteggersi dal vento e dal freddo. Altre tre vittime e 25 feriti si registrano nel KwaZulu-Natal. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 245

 
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