2008-08-30 14:16:10

Santuario di Belmonte. Padre Martino: "ho perdonato i miei aggressori"


“Ho perdonato i miei aggressori, prego per loro”: parla così padre Martino Gurini, uno dei quattro frati aggrediti lo scorso 26 agosto presso il Santuario mariano di Belmonte nel piemontese. Il frate sarà dimesso nel pomeriggio, mentre preoccupano ancora le condizioni di padre Sergio Baldin, ricoverato presso l’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Ai microfoni di Elena Mandarano, padre Martino racconta ciò che ha vissuto, sottolineando la solidarietà ricevuta:RealAudioMP3

R. – Mi sento meglio; la notte è stata abbastanza tranquilla e adesso è venuto il dottore che mi ha detto che mi lascia andare a casa questa stessa sera.

 
D. – Come ha vissuto il momento dell’aggressione?

 
R. – Non abbiamo pensato a niente, perché sono arrivati correndo, questi quattro individui e ci hanno aggredito ferocemente. Io sono caduto per terra, per fortuna che ho potuto schivare il colpo principale. E’ stato in un primo momento il panico, la paura, poi ho subito invocato la Madonna. E’ stato un momento tragico, veramente: io pensavo di morire, in un primo momento ...

 
D. – Lei ha detto di aver già perdonato i suoi aggressori e di aver pregato per loro. Cosa l’ha portata a ciò?

 
R. – Quando ho potuto connettere come e perché si avventavano contro di noi, allora ho pensato che solo il Buon Dio poteva arrivare ai loro cuori, richiamarli sulla strada, perché non c’è felicità, non ci può essere pace se non c’è la pace nel cuore. Io credo che anche loro sono figli del Buon Dio, hanno bisogno più di altri di comprensione e di tolleranza.

 
D. – Domani è prevista una Messa presieduta dal cardinale Poletto. Ci sarà anche lei. Quanto è importante, in questo momento, pregare con la comunità, che è sbigottita?

 
R. – Credo che sia la cosa principale, la più corretta in questo momento. Io ho sentito molto la solidarietà della popolazione in questi tre giorni che sono qui in ospedale. I sacerdoti della zona sono stati veramente fratelli, sono venuti a trovarmi, e anche la gente del posto è accorsa, qualcuno ha fatto il turno per restare anche di notte, se avessi avuto bisogno di qualche cosa ... E’ stata l’occasione di questa grande solidarietà, io ho capito anche l’importanza di quel Santuario, a vedere come la gente vicina deplorava il fatto, domandava giustizia ...

 
D. – Padre, lei è venuto qui per un periodo di vacanza. Tornerà in Bolivia. Cosa porterà di questa esperienza, con sé?

 
R. – Questa esperienza ha un aspetto di amarezza, di sorpresa, di vedere questa brutalità. Dall’altra parte penso di tornare con questa esperienza che mi fa guardare all’umanità con più misericordia e con più comprensione.







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