Giornata internazionale degli scomparsi: migliaia di persone svanite nel nulla
“Fermiamo le sparizioni forzate” così Amnesty International in occasione dell’odierna
Giornata internazionale degli scomparsi. Secondo le principali agenzie mondiali per
i diritti umani, nel 2007 in 29 Stati sono sparite nel nulla migliaia di persone.
Al microfono di Massimiliano Menichetti, Riccardo Noury, portavoce di
Amnesty International Italia ribadisce che per combattere il fenomeno è necessario
che sia ratificata la Convenzione ONU per la protezione di tutte le persone vittime
di sparizioni forzate.
R. – Ci sono
due tipi di discorsi distinti da fare: sparizioni che vanno avanti in alcuni casi
anche da più di 20 anni, e sono veramente decine di migliaia. E poi ce ne sono probabilmente
centinaia e centinaia che avvengono ogni anno, e la cosa importante da ricordare è
che la sparizione è una delle forme più terribili di violazione dei diritti umani,
sia perché si protrae nel tempo sia perché coinvolge e la vittima e, naturalmente,
i familiari.
D. – Dove è nato questo drammatico fenomeno,
e quando?
R. – Storicamente, il fenomeno è stato
conosciuto come quello dei “desaparecidos” e si è sviluppato sotto le dittature militari
in America Centrale e Latina negli Anni Sessanta e Settanta con casi – i più noti
– dell’Argentina, del Cile ma anche del Guatemala, del Salvador ... Oggi è un fenomeno
attuale, contemporaneo perché viene utilizzato da numerosi Paesi anche in contesti
diversi da quello del regime militare. Ad esempio, per quanto riguarda la guerra al
terrore, il fenomeno delle detenzioni arbitrarie, della successiva sparizione in un
carcere segreto è quanto mai di attualità.
D. – Un
fenomeno che tocca oggi cinque continenti: voi denunciate quest’anno in particolare
i casi di Pakistan e Salvador ...
R. – Sono Paesi
che hanno vissuto e vivono il fenomeno delle sparizioni in modo diverso. In Salvador,
centinaia di bambini e bambine sparirono nel nulla negli anni (dal 1980 al 1988) del
conflitto interno, e le associazioni delle madri e dei padri degli scomparsi continuano
ancora oggi a lottare e ottengono anche dei risultati: questo è importante sottolinearlo.
L’altro Paese, il Pakistan, è un Paese che, prima del 2001 e prima quindi che ci fossero
gli attacchi alle Torri Gemelle e la guerra al terrore che ne è scaturita, era sostanzialmente
immune dalle sparizioni; oggi, purtroppo, è un Paese nel quale almeno un migliaio
di persone risultano svanite nel nulla dopo essere state arrestate dai servizi di
sicurezza.
D. – Venticinque anni fa, le Nazioni Unite
istituirono questa Giornata internazionale. Che cosa è cambiato in 25 anni?
R.
– E’ cambiato che, certamente con il mutare della situazione politica globale, il
fenomeno che era presente in maniera massiccia in alcune aree del pianeta, in particolare
in America Latina, ora non lo è più; era presente anche in alcuni Paesi del Medio
Oriente. Penso al Marocco in particolare: non c’è più! Però, si è diffuso in altre
aree che ne erano immuni e si è diffuso proprio perché purtroppo è un metodo tremendamente
efficace, se non viene contrastato.
D. – Per lottare
contro questo fenomeno, le Nazioni Unite hanno adottato, nel 2006, una Convenzione...
R.
– E' la Convenzione che dovrebbe fornire elementi di prevenzione del fenomeno degli
scomparsi e di punizione nei confronti degli autori. Purtroppo, è una convenzione
che non è ancora entrata in vigore perché è stata ratificata soltanto da cinque Paesi
e dovrà entrare in vigore alla ventesima ratifica. L’Italia l’ha firmata nel luglio
2007 però ancora non l’ha ratificata.