L’arcivescovo di Manila auspica una collaborazione cristiano-musulmana per la pace
a Mindanao
L’arcivescovo di Manila, il cardinale Gaudencio Rosales, rientrato da un viaggio nell’isola
di Mindanao, nelle Filippine, ha auspicato che il lavoro della Commissione congiunta
cristiano-musulmana possa aiutare “il processo di pace nella regione”. Il porporato,
che nei prossimi giorni invierà una lettera “ai fratelli vescovi” e “agli imam e agli
ulema” incoraggiandoli a “promuovere il dialogo”, si è detto “addolorato” per l’escalation
delle violenze tra l’esercito governativo e i ribelli del fronte islamico Moro (Milf).
“Penso che nessuno – ha sottolineato l’arcivescovo di Manila – voglia perpetuare questo
clima di violenze. Nessuno vuole nuovi omicidi, quindi, qualsiasi sia l’obiettivo
delle parti al tavolo delle trattative, un accordo va raggiunto secondo i dettami
della Costituzione. Non possiamo seguire la legge del far-west e uccidere tutti”.
La tensione nell’isola è aumentata dopo il mancato accordo fra le parti sul memorandum
of agreement (Moa), il documento che dovrebbe stabilire i territori della regione
autonoma musulmana del Mindanao (Armm). "Tutte le dispute – ha concluso il cardinale
Rosales – vanno risolte in modo pacifico”, in quanto la logica della guerra è contraria
ad “ogni forma di civilizzazione” ed è estranea “ai fedeli di tutte le religioni”.
(D.B.)