Israele: presto sul web i manoscritti del Mar Morto
I manoscritti del Mar Morto o “rotoli di Qumran”, inclusi dagli studiosi tra le testimonianze
più antiche della cultura ebraica e sui primi anni del cristianesimo, saranno presto
‘digitalizzati’ e resi accessibili sul web: vi sta lavorando un gruppo di ricercatori
israeliani che intende prevenire il deterioramento a cui i millenari papiri sono sottoposti
ogni volta che scienziati, studiosi e musei chiedono di poterli visionare o esporre.
“Il nostro scopo è quello di rendere accessibili questi documenti di inestimabile
importanza a ogni studioso o ricercatore, in ogni parte del mondo – ha detto Pnina
Shor, capo del dipartimento delle Antichità dello stato di Israele – eliminando ogni
rischio di alterazione per gli originali”. L’operazione di digitalizzazione – precisa
l’agenzia Misna - condotta da specialisti dell’università di Haifa guidati da Greg
Bearman, scienziato della Nasa in pensione, richiederà circa due anni. Frutto di una
scoperta casuale compiuta più di 60 anni fa da un pastore in Cisgiordania, pochi chilometri
a sud di Gerico, sulla sponda occidentale del Mar Morto, i circa 15.000 frammenti,
per un totale di 900 manoscritti, risalgono al periodo che va dal III secolo a.C.
al I secolo d.C. (R.P.)