La preoccupazione della Santa Sede per l'ondata anticristiana in India
La Santa Sede esprime profonda preoccupazione per l’ondata anticristiana esplosa nello
Stato indiano dell’Orissa. In un comunicato, diffuso ieri dalla Sala Stampa vaticana
si evidenzia la riprovazione per “queste azioni che ledono la dignità e la libertà
delle persone e compromettono la pacifica convivenza civile”. Nello stesso tempo,
si fa appello a tutti affinché, con senso di responsabilità, si ponga fine ad ogni
sopraffazione e si ricostituisca un clima di dialogo e rispetto vicendevole. Intanto,
la situazione rimane sempre grave. Gli scontri continuano nonostante il coprifuoco.
Da New Delhi, Maria Grazia Coggiola:
Gli attacchi
contro i cristiani in Orissa sono iniziati lo scorso 22 agosto, dopo l’omicidio di
un leader radicale indù, ucciso secondo diverse fonti non da cristiani - come sostenuto
da fondamentalisti induisti - ma da ribelli maoisti. Dietro questa nuova ondata di
violenze contro i cristiani nello Stato indiano ci sono, in realtà, diverse cause.
E’ quanto sottolinea al microfono di Amedeo Lomonaco l’arcivescovo Pedro López Quintana,
nunzio apostolico in India: