Appello del Papa alle Nazioni: sia scongiurato il ritorno a tragiche contrapposizioni
del passato!
Il Papa oggi all’Angelus, a Castel Gandolfo, ha espresso viva preoccupazione per la
situazione internazionale che “registra in queste settimane – ha detto - un crescendo
di tensione”. Ha quindi lanciato un appello agli Stati “a scongiurare il ritorno a
contrapposizioni nazionalistiche che tanto tragiche conseguenze hanno prodotto in
altre stagioni storiche”. Occorre approfondire la consapevolezza di appartenere ad
una unica famiglia umana. E in questo senso Benedetto XVI, riferendosi al Vangelo
proposto dalla liturgia domenicale, ha sottolineato che la missione del Successore
di Pietro è proprio quella di riunire in Cristo l’umanità intera in un’unica famiglia.
Ecco il testo integrale del discorso del Papa all’Angelus, con l’appello e i saluti
finali. Cari fratelli e sorelle! La liturgia
di questa domenica rivolge a noi cristiani, ma al tempo stesso ad ogni uomo e ogni
donna, la duplice domanda che Gesù pose un giorno ai suoi discepoli. Dapprima chiese
loro: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”. Essi gli risposero che per
alcuni del popolo Egli era Giovanni Battista redivivo, per altri Elia, Geremia o qualcuno
dei profeti. Allora il Signore interpellò direttamente i Dodici: “Voi chi dite che
io sia?”. A nome di tutti, con slancio e decisione fu Pietro a prendere la parola:
“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Solenne professione di fede, che da
allora la Chiesa continua a ripetere. Anche noi quest’oggi vogliamo proclamare con
intima convinzione: Sì, Gesù, tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente! Lo facciamo
con la consapevolezza che è Cristo il vero “tesoro” per il quale vale la pena di sacrificare
tutto; Lui è l’amico che mai ci abbandona, perché conosce le attese più intime del
nostro cuore. Gesù è il “Figlio del Dio vivente”, il Messia promesso, venuto sulla
terra per offrire all’umanità la salvezza e per soddisfare la sete di vita e di amore
che abita in ogni essere umano. Quale vantaggio avrebbe l’umanità accogliendo quest’annuncio
che porta con sé la gioia e la pace! “Tu sei il Cristo, il
Figlio del Dio vivente”. A questa ispirata professione di fede da parte di Pietro,
Gesù replica: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte
degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli”.
È la prima volta che Gesù parla della Chiesa, la cui missione è l’attuazione del disegno
grandioso di Dio di riunire in Cristo l’umanità intera in un’unica famiglia. La missione
di Pietro, e dei suoi successori, è proprio quella di servire quest’unità dell’unica
Chiesa di Dio formata da giudei e pagani; il suo ministero indispensabile è far sì
che essa non si identifichi mai con una sola nazione, con una sola cultura, ma che
sia la Chiesa di tutti i popoli, per rendere presente fra gli uomini, segnati da innumerevoli
divisioni e contrasti, la pace di Dio e la forza rinnovatrice del suo amore. Servire
dunque l’unità interiore che proviene dalla pace di Dio, l’unità di quanti in Gesù
Cristo sono diventati fratelli e sorelle: ecco la peculiare missione del Papa, Vescovo
di Roma e successore di Pietro. Davanti all’enorme responsabilità
di questo compito, avverto sempre di più l’impegno e l’importanza del servizio alla
Chiesa e al mondo che il Signore mi ha affidato. Per questo chiedo a voi, cari fratelli
e sorelle, di sostenermi con la vostra preghiera, affinché, fedeli a Cristo, possiamo
insieme annunciarne e testimoniarne la presenza in questo nostro tempo. Ci ottenga
questa grazia Maria, che invochiamo fiduciosi come Madre della Chiesa e Stella dell’Evangelizzazione.
DOPO ANGELUS La situazione internazionale
registra in queste settimane un crescendo di tensione che vivamente preoccupa. Dobbiamo
constatare, con amarezza, il rischio di un progressivo deterioramento di quel clima
di fiducia e di collaborazione tra le Nazioni che dovrebbe invece caratterizzarne
i rapporti. Come non misurare, nelle presenti circostanze, tutta la fatica dell’umanità
a formare quella coscienza comune di essere “famiglia delle Nazioni” che il Papa Giovanni
Paolo II aveva additato quale ideale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite? Occorre
approfondire la consapevolezza di essere accomunati da uno stesso destino, che in
ultima istanza è un destino trascendente (cfr Messaggio per la Giornata Mondiale della
Pace, 1° gennaio 2006, n. 6), per scongiurare il ritorno a contrapposizioni nazionalistiche
che tanto tragiche conseguenze hanno prodotto in altre stagioni storiche. I recenti
eventi hanno indebolito in molti la fiducia che simili esperienze restassero definitivamente
consegnate al passato. Ma non bisogna cedere al pessimismo! Occorre piuttosto impegnarsi
attivamente affinché venga respinta la tentazione di affrontare nuove situazioni con
vecchi sistemi. La violenza va ripudiata! La forza morale del diritto, trattative
eque e trasparenti per dirimere le controversie, a partire da quelle legate al rapporto
tra integrità territoriale e autodeterminazione dei popoli, fedeltà alla parola data,
ricerca del bene comune: ecco alcune delle principali strade da percorrere, con tenacia
e creatività, per costruire relazioni feconde e sincere e per assicurare alle presenti
e alle future generazioni tempi di concordia e di progresso morale e civile! Trasformiamo
questi pensieri e questi auspici in preghiera, affinché tutti i membri della comunità
internazionale e quanti, in particolare, sono rivestiti di maggiore responsabilità,
vogliano operare con generosità per ripristinare le superiori ragioni della pace e
della giustizia. Maria, Regina della pace, interceda per noi! Je
vous salue, chers pèlerins de langue française, venus prier l’Angélus avec le successeur
de Pierre. Le premier des Apôtres, à qui le Seigneur a confié les clefs du Royaume,
a reçu la mission d’être le fondement sur lequel le Seigneur bâtirait son Église.
Merci à vous qui m’accompagnez de votre prière et de votre affection dans le ministère
qui est le mien. Que le Seigneur fortifie notre foi et nous fasse toujours vivre et
agir selon les pensées de Dieu. Avec ma Bénédiction apostolique. I
am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for this
Angelus prayer. Today’s Liturgy reminds us that as Christians we profess with Simon
Peter that Jesus is the Christ, the Son of the living God. As members of the Church
may we always find the courage to live faithfully and bear witness in word and deed
to Christ our Lord and Saviour. I wish you all a pleasant stay in Castel Gandolfo
and Rome, and a blessed Sunday! Ganz herzlich grüße ich die
deutschsprachigen Pilger und Besucher. Heute heiße ich besonders die Mitglieder der
„Geistlichen Familie Das Werk“ willkommen, die in diesen Tagen eine Pilgerreise auf
den Spuren des heiligen Paulus unternehmen. In der zweiten Lesung des heutigen Sonntags
rühmt Paulus die Weisheit Gottes, die in seiner unendlichen Liebe ihren Ursprung hat.
Der Herr schenkt uns seine Liebe und damit schenkt er sich selbst. Wir sind eingeladen,
Gottes Helfer zu sein und seine Güte in der Welt sichtbar zu machen. – Der Heilige
Geist begleite euch auf euren Wegen. Saludo cordialmente a los
peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana, en particular
a los miembros de la Real Archicofradía de Jesús de Medinaceli, de San Fernando, Cádiz.
Al dirigirme a vosotros, deseo asegurar que continúo rezando por el eterno descanso
de los fallecidos en el trágico accidente aéreo ocurrido el pasado miércoles en el
aeropuerto de Madrid, así como por los heridos en el mismo. El Señor conceda fortaleza,
consuelo y esperanza a sus familias, a las que quisiera reiterar mi vivo afecto y
mi cercanía espiritual. ¡Qué Dios os bendiga! Pozdrawiam Polaków.
Dzisiejsza Ewangelia przypomina wyznanie Piotra: „Ty jesteś Mesjasz, Syn Boga żywego”
(Mt 16, 16). Oto fundament naszej wiary: Jezus Chrystus, Boży Syn, stał się Człowiekiem,
umarł i zmartwychwstał dla naszego zbawienia. Niech ta prawda kształtuje nasze życie,
abyśmy mieli udział w Jego chwale. Niech Bóg wam błogosławi! [Saluto i polacchi.
Il Vangelo di oggi ci ricorda la professione di fede di Pietro: “Tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16). Ecco il contenuto fondamentale della nostra
fede: Gesù Cristo, Figlio di Dio, si è fatto uomo, è morto e risorto per la nostra
salvezza. Questa verità modelli la nostra vita, affinché partecipiamo alla sua gloria.
Dio vi benedica!] Saluto infine con affetto i pellegrini di
lingua italiana, in particolare i gruppi parrocchiali di Gemona del Friuli e di Miane.
Saluto poi i fedeli di Agna, Massa di Toano, Poggiardo e Caltanissetta; come pure
quelli venuti dalla Basilicata, da Ferentino e da San Cipriano d’Aversa, i giovani
di Trepuzzi e gli anziani di Marino. A tutti auguro una buona domenica.