All'Angelus l'appello del Papa alle Nazioni: sia scongiurato il ritorno a tragiche
contrapposizioni del passato!
Il Papa oggi all’Angelus, a Castel Gandolfo, ha espresso viva preoccupazione per le
crescenti tensioni internazionali e ha lanciato un accorato appello agli Stati a scongiurare
il ritorno alle tragiche contrapposizioni del passato. Occorre approfondire – ha detto
- la consapevolezza di essere una famiglia di nazioni. E a questo proposito Benedetto
XVI, riferendosi al Vangelo proposto dalla liturgia domenicale, ha sottolineato che
la missione del Successore di Pietro è proprio quella di riunire in Cristo l’umanità
intera in un’unica famiglia. Il servizio di Sergio Centofanti. Benedetto
XVI rileva “con amarezza, il rischio di un progressivo deterioramento” del clima di
fiducia e di collaborazione tra gli Stati che dovrebbero invece essere sempre più
coscienti di far parte di una “famiglia delle Nazioni” come Giovanni Paolo II aveva
indicato all’Assemblea Generale dell’ONU:
“Occorre
approfondire la consapevolezza di essere accomunati da uno stesso destino, che in
ultima istanza è un destino trascendente (cfr Messaggio per la Giornata Mondiale della
Pace, 1° gennaio 2006, n. 6), per scongiurare il ritorno a contrapposizioni nazionalistiche
che tanto tragiche conseguenze hanno prodotto in altre stagioni storiche. I recenti
eventi hanno indebolito in molti la fiducia che simili esperienze restassero definitivamente
consegnate al passato”.
“Ma non bisogna cedere
al pessimismo!”, ha proseguito il Papa: “Occorre
piuttosto impegnarsi attivamente affinché venga respinta la tentazione di affrontare
nuove situazioni con vecchi sistemi. La violenza va ripudiata! La forza morale del
diritto, trattative eque e trasparenti per dirimere le controversie, a partire da
quelle legate al rapporto tra integrità territoriale e autodeterminazione dei popoli,
fedeltà alla parola data, ricerca del bene comune: ecco alcune delle principali strade
da percorrere, con tenacia e creatività, per costruire relazioni feconde e sincere
e per assicurare alle presenti e alle future generazioni tempi di concordia e di progresso
morale e civile!”
Il Papa invoca “Maria, Regina
della pace” affinché i responsabili delle Nazioni “vogliano operare con generosità
per ripristinare le superiori ragioni della pace e della giustizia”. Prima di questo
appello il Pontefice, riferendosi al Vangelo di questa Domenica, aveva parlato della
missione del Successore di Pietro, che è proprio quella “di riunire in Cristo l’umanità
intera in un’unica famiglia”:
“Il suo ministero
indispensabile è far sì che essa non si identifichi mai con una sola nazione, con
una sola cultura, ma che sia la Chiesa di tutti i popoli, per rendere presente fra
gli uomini, segnati da innumerevoli divisioni e contrasti, la pace di Dio e la forza
rinnovatrice del suo amore… Davanti all’enorme responsabilità di questo compito, avverto
sempre di più l’impegno e l’importanza del servizio alla Chiesa e al mondo che il
Signore mi ha affidato. Per questo chiedo a voi, cari fratelli e sorelle, di sostenermi
con la vostra preghiera, affinché, fedeli a Cristo, possiamo insieme annunciarne e
testimoniarne la presenza in questo nostro tempo”.
Benedetto
XVI ricorda la solenne professione di Pietro che riconosce in Gesù “il Cristo, il
Figlio del Dio vivente” e ribadisce con forza “la consapevolezza che è Cristo il vero
‘tesoro’ per il quale vale la pena di sacrificare tutto”:
“Lui
è l’amico che mai ci abbandona, perché conosce le attese più intime del nostro cuore.
Gesù è il 'Figlio del Dio vivente', il Messia promesso, venuto sulla terra per offrire
all’umanità la salvezza e per soddisfare la sete di vita e di amore che abita in ogni
essere umano. Quale vantaggio avrebbe l’umanità accogliendo quest’annuncio che porta
con sé la gioia e la pace!”
Infine, il Papa
salutando i pellegrini spagnoli ha ricordato il tragico incidente aereo avvenuto mercoledì
scorso nell’aeroporto di Madrid assicurando di continuare a pregare per le vittime
e i feriti:
“El Señor conceda fortaleza, consuelo
y esperanza a sus familias... Il Signore dia forza, speranza e consolazione
alle loro famiglie, alle quali desidero ribadire il mio vivo affetto e la mia vicinanza
spirituale. Che Dio vi benedica!”.