Forum delle Associazioni familiari: più aiuti alle famiglie contro il carovita
Più debiti per le famiglie italiane: in media ogni nucleo è esposto ad una mole di
circa sedicimila euro, il 93% in più dal 2002, per sopperire all’acquisto di case,
ma anche a spese di minore entità. Il dato arriva dalla CGIA, l’associazione Artigiani
di Mestre, ma è solo l’ultimo di una lunga serie di preoccupanti rilevazioni sulla
famiglia. Nei giorni scorsi, la denuncia dei rincari previsti in ottobre dalle associazioni
di consumatori, pari a 600 euro per famiglia, e il boom dei prezzi segnalato dal ministero
del Tesoro. Qual è dunque il quadro di vita reale delle famiglie italiane in questo
momento particolarmente difficile? Gabriella Ceraso lo ha chiesto a RobertoBolzonaro, responsabile della Commissione Fisco e finanze del Forum delle associazioni
familiari:
R. – Si sta
andando sempre peggio, non attuando delle politiche familiari adeguate. La maggior
difficoltà a livello economico va a pesare soprattutto sulle famiglie ed in modo particolare
su quelle famiglie che sono sotto il limite della soglia di povertà. Parliamo di due
milioni e mezzo di famiglie. D. – C’è per loro un monitoraggio,
un servizio di assistenza sociale? R. – Oggi il tutto è molto
incentrato sull’assistenziale, specialmente per i casi più estremi, per la povertà
assoluta. Tutto il resto - parliamo delle famiglie sotto la soglia di povertà relativa
- sono ignorate a tutti i livelli. D. – In autunno arriveranno
nuovi rincari, si è detto nei giorni scorsi. In più il Tesoro segnala questo boom
dei prezzi, soprattutto in pasta, latte, e pane, tutto ciò che serve insomma ad una
famiglia. Come reagiscono le famiglie a questa nuova situazione? R.
– Cominciano a limitare i consumi. Fortunatamente, non possiamo dire che siamo alla
fame, però il numero delle famiglie sotto un livello decente di vita aumenteranno
sempre di più. La difficoltà della famiglia non sarà solo di tipo economico ma sarà
anche di tipo generale. Intanto perché la gente si sposerà di meno, poiché sposarsi
è un impegno economico, costruire una casa insieme significa affrontare delle spese
in più, significa quindi abbassare il proprio tenore di vita, a maggior ragione con
la nascita di un figlio. D. – L’indebitamento cresciuto, anzi
raddoppiato negli ultimi 5 anni, riguarda sempre di più, per le famiglie, il pagamento
dei mutui. Si parla, a livello bancario, di rinegoziazione dei tassi ma anche di portabilità.
Sono delle soluzioni adeguate? R. – La rinegoziazione dei mutui,
di cui si è tanto parlato ultimamente, si è rivelata una cosa che serve a poco, nel
senso che poi dopo, come sempre, le banche, tra di loro, fanno – mi lasci dire il
termine – “cartello”. Ecco, io credo che il problema casa sia soprattutto un problema
di mancanza assoluta di una politica per la casa a tutti i livelli. Per il patrimonio
immobiliare pubblico, attribuito alla famiglia, in Italia siamo a livello del 3, 4
per cento contro una media europea del 16 per cento. D. - Dove
bisogna intervenire? R. – Noi chiediamo che vengano dati dei
soldi per il pagamento degli interessi dei mutui e che poi si investano sostanziose
risorse per la costruzione e diffusione da destinare in affitto e in vendita. D.
– Secondo l’esperienza vostra, di Forum delle famiglie, può una famiglia, nonostante
le difficoltà, trovare ancora al suo interno, la forza e la ricchezza per andare avanti? R.
– Io ho visto che anche famiglie allo stato di miseria, comunque con dei principi
solidi, hanno sempre dentro una grande ricchezza.