Oggi la Chiesa, come ha ricordato il Papa all’udienza generale, celebra la memoria
liturgica di San Bernardo di Chiaravalle, abate e dottore della Chiesa. Una figura
di cui Benedetto XVI ha parlato più volte sottolineandone il particolare equilibrio
tra azione e preghiera. Il servizio di Sergio Centofanti.
(musica)
San
Bernardo nasce a Digione, in Francia nel 1091. A 22 anni si fa monaco in un momento
di grave crisi nella vita religiosa. A 25 anni è già eletto abate del monastero di
Chiaravalle ridando vita all’Ordine cistercense. Rimprovera severamente i monaci che
vivono nel benessere mentre i poveri muoiono di fame. Ma sa riconoscere con umiltà
anche i suoi difetti arrivando a correggere un temperamento impetuoso. Lo muove una
sola cosa: annunciare a tutti che Dio è carità:
“Per
lui la forza più grande della vita spirituale è l’amore. Dio, che è Amore, crea l’uomo
per amore e per amore lo riscatta; la salvezza di tutti gli esseri umani, mortalmente
feriti dalla colpa originale e gravati dai peccati personali, consiste nell’aderire
fermamente alla divina carità, rivelataci pienamente in Cristo crocifisso e risorto.
Nel suo amore Dio risana la nostra volontà e la nostra intelligenza malate, innalzandole
al più alto grado di unione con Lui, cioè alla santità e all’unione mistica”. (Angelus
del 20 agosto 2006) San Bernardo
svolge un’attività instancabile: fonda 68 monasteri, che oltre ad essere centri religiosi
sono scuole di agricoltura e di manifattura. Viaggia in tutta Europa al servizio del
Papa per riportare la pace tra le nazioni. Ma per lui tutto parte dal silenzio della
preghiera:
“Occorre guardarsi, osserva il santo,
dai pericoli di una attività eccessiva, qualunque sia la condizione e l’ufficio che
si ricopre, perché - così dice al Papa di quel tempo e a tutti i Papi, a tutti noi
- le molte occupazioni conducono spesso alla "durezza del cuore", "non sono altro
che sofferenza dello spirito, smarrimento dell’intelligenza, dispersione della grazia"
(II, 3)…Quanto utile è anche per noi questo richiamo al primato della preghiera! (Angelus
del 20 agosto 2006) Tutta la vita
di San Bernardo è caratterizzata dall’affidamento a Maria che considera la via sicura
per arrivare a Dio:
“San Bernardo in un suo celebre
discorso paragona Maria alla stella a cui i naviganti guardano per non smarrire la
rotta: ‘Nell’ondeggiare delle vicende di questo mondo, più che camminare per terra
hai l’impressione di essere sballottato tra i marosi e le tempeste; non distogliere
gli occhi dal fulgore di questa stella, se non vuoi essere inghiottito dalle onde…
Guarda la stella, invoca Maria… Seguendo Lei non sbagli strada… Se Lei ti protegge
non hai paura, se Lei ti guida non ti affatichi, se Lei ti è propizia giungi alla
meta’” (Hom. super Missus est, II, 17). (Angelus del 20 agosto 2006) (musica)