Mettere in pratica l’appello all’accoglienza lanciato dal Papa all’Angelus: così il
cardinale Tettamanzi
“Abbiamo una preoccupazione educativa, affinché non prevalga la paura istintiva: nel
rapporto con l’altro, con lo straniero, con il diverso”. Così il cardinale Dionigi
Tettamanzi, arcivescovo di Milano, in un’intervista al Corriere della Sera, ha commentato
le parole del Papa, ieri all’Angelus, sulla “reciproca accoglienza”. Nel ricordare
“la tentazione di razzismo, di intolleranza e di esclusione” sottolineata da Benedetto
XVI nel suo intervento, il porporato ha ricordato che Egli si rivolge alla comunità
cristiana “affinché sia attenta, vigile e protagonista nell’accoglienza e, al tempo
stesso, brilli come segno profetico di comunione e di solidarietà dentro la società”.
Pertanto l’arcivescovo di Milano invita a “mettere in pratica” quando detto dal Santo
Padre perché nella sua diocesi si assiste da tempo ad “un consistente fenomeno che
sta portando un notevole numero di stranieri”. “Nelle nostre parrocchie – continua
il cardinale Tettamanzi - siamo attivi affinché questi nuovi venuti siano accolti,
aiutati nell'inserimento nella comunità cristiana e nella società e non siano oggetto
di pregiudizi, anzitutto da parte dei credenti”.(B.C.)