Medvedev annuncia il ritiro delle truppe russe dalla Georgia
Il capo del Cremlino, Medvedev, ha annunciato il ritiro delle truppe russe dalla Georgia
per domani, mentre alcuni generali russi riferiscono già di un parziale ripiegamento
delle colonne militari. Sul fronte politico, la diplomazia internazionale è al lavoro
per porre le basi di un negoziato tra Mosca e Tbilisi. Il cancelliere tedesco, Merkel,
è oggi nella capitale georgiana per consultazioni con il presidente Saakashvili, che
nelle prossime ore parlerà alla nazione. Il punto della situazione nel servizio di
Giuseppe D’Amato:
L’esercito
russo ha incominciato a ritirare gradualmente le prime unità non necessarie sia dall’Ossezia
del sud che dalla Georgia. L’hanno dichiarato a Mosca fonti del Ministero della difesa
e confermato gli alti comandi sul terreno. Osservatori indipendenti nella città georgiana
di Gori riportano che in giro si vedono oggi meno militari federali rispetto a ieri.
Tbilisi, però, continua ad accusare pubblicamente Mosca di non aver iniziato in realtà
alcun ritiro e di muovere solo le sue truppe all’interno della Georgia. Ecco perché
la situazione sul campo rimane confusa. La diplomazia internazionale sta discutendo
sulla composizione della forza di pace da inviare in Ossezia del Sud. La Russia ha
dichiarato, attraverso il suo presidente Medvedev, di non essere contraria ad assegnare
all’OSCE, all’Organizzazione per la Sicurezza in Europa, maggiori incarichi nell’area.
Il ministro degli Esteri francese, Kouchner, si augura che il “piano europeo” venga
approvato già domani dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, acquisendo così valore legale.
Anche Parigi come Berlino ritiene che la risposta russa all’invasione georgiana sia
stata eccessiva. Adesso, sostiene il capo della diplomazia francese, è fondamentale
il rispetto del cessate-il-fuoco, il rapido ritiro dei militari dal fronte e l’arrivo
in tempi brevi di osservatori dell’OSCE e dell’Unione Europea. Una forza d’interposizione
internazionale garantirà sicurezza.