Mons. Fiorini Morosini a un anno dalla strage di Duisburg: la Locride non è terra
del male
Un appello alla “pace, alla forza e alla consolazione” è stato rivolto da mons. Giuseppe
Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace, in occasione del primo anniversario della
strage di Duisburg, in Germania, avvenuta il 15 agosto dell'anno scorso. Erano, infatti,
originari di San Luca, piccolo centro della sua diocesi, i sei giovani uccisi nella
lotta intestina tra clan dell’ ‘ndrangheta. E mentre i mass media hanno ricordato
il drammatico episodio “rinnovando ferite non rimarginate, che sanguinano ancora”
e additando la Locride come “terra del male”, il presule, dissociandosi con forza
da questa immagine, ha scelto di “seguire un cammino di speranza” e di “continuare
a stare vicino a chi soffre”. In che modo? “Noi, in sintonia e collaborazione con
le autorità civili – ha spiegato mons. Fiorini Morosini – stiamo accompagnando la
gente, invitandola alla riconciliazione con Dio, con se stessa e con gli altri. San
Luca è un paese che cerca di riprendersi, anche portandosi dentro tanto dolore; cerca
in ogni modo di cancellare quell’immagine che gli hanno costruito addosso”. Si spengano
dunque “quei riflettori che illuminano solo i suoi lati negativi” perché “la gente
ha bisogno di serenità e coltiva desiderio di crescere e sforzo concreto per creare
condizioni nuove di vita!”. “Invito, perciò, gli organi di stampa a guardare alla
Locride con i nostri stessi occhi di speranza e di vita – conclude il presule – aiutandoci
magari ad evidenziare la necessità di essere sorretti dallo Stato, per quel che è
di sua competenza”. (S.G.)