2008-08-16 15:17:58

Cresce in Italia la richiesta di trascorrere le ferie estive in oasi di spiritualità


Sono numerosi in Italia i monasteri dove giovani e adulti decidono di trascorrere tutta o una parte delle ferie estive. Una realtà in crescita, che mette in risalto come sia viva la ricerca di Dio anche in un tempo, come quello estivo, dai più dedicato alla distrazione. Debora Donnini ha intervistato padre Francesco, responsabile dell’accoglienza nel convento francescano dell’Eremo delle Carceri ad Assisi.RealAudioMP3

R. - C’è un aumento della richiesta di poter trascorrere alcuni giorni con noi per vivere la preghiera insieme a noi, vivere momenti di silenzio per ritrovare se stessi perché ci si sente smarriti, dispersi, da una vita che non è più una vita a misura d'uomo, nella dimensione in cui l’uomo può vivere, quindi hanno bisogno di ritrovarsi. Sono tante le persone, anche giovani, che chiedono di trascorrere qui alcuni giorni.

 
D. – Quale è l’esperienza che queste persone fanno nei vostri conventi?

 
R. – Quello che noi chiediamo loro è soprattutto di immergersi in questo silenzio che trovano da noi – noi siamo ad 800 metri sul monte Subasio – un luogo dove San Francesco veniva a ritirarsi per vivere momenti di intimità profonda con Dio, per poter ascoltare la voce del Signore che parla ai nostri cuori. Ma per ascoltare questa voce bisogna far tacere tutte le altre voci e quindi non è un traguardo che si raggiunge subito e allora bisogna desiderare di entrare in comunione con se stessi e con Dio per raggiungere, alla fine, questo scopo. All’inizio le persone mi dicono che sentono quasi che il silenzio li soffoca e hanno la tentazione di andare via perché avvertono un disagio, una fatica. Io dico loro che avvertire tutto questo è normale perché bisogna purificarsi da tutto ciò che impedisce alla nostra interiorità di venir fuori. Ma se si va avanti si sperimenterà qualche cosa di veramente bello ed è questo ciò che si sta cercando. E’ un regalarsi dei giorni per se stessi, proprio per far crescere la propria persona e non far crescere solo l’immagine o cose esteriori o materiali, ma proprio fare veramente qualche cosa di importante per se stessi. Per capirlo di più bisogna sperimentarlo sulla propria pelle: infatti le persone che vengono e poi lo raccontano, all’inizio sono quasi un po’ derise: “ma come sei andato lì, vieni con noi andiamo a Rimini, a Riccione di qua… di là”, soprattutto i giovani. Quindi si sentono non capiti per questa scelta; perciò soltanto quando c’è una decisione di fondo forte che si riesce ad andare avanti, si riesce a scoprire qualche cosa di importante poi si riesce anche a trasmettere ciò non tanto con le parole ma con la propria vita.







All the contents on this site are copyrighted ©.