Padre De Fiores: l'Assunta ci invita ad aprire i cuori alla gioia di una esistenza
dilatata per tutta l'eternità
Sul significato della Festa dell’Assunzione, ascoltiamo il padre monfortano Stefano
De Fiores, mariologo, al microfono di Isabella Piro:
R. – Il significato
dell’Assunzione di Maria è che una vita totalmente data per Cristo non può rimanere
senza ricompensa. E come Maria è stata associata alla Passione di Cristo, mediante
la spada del dolore (predetta da Simeone), così deve essere associata anche alla Resurrezione
e sempre per grazia del Signore. E, quindi, Maria, che si è dichiarata umile ancella
del Signore, doveva, secondo la legge storico-salvifica voluta da Dio, partecipare
anche alla esaltazione e l’esaltazione dei fedeli consiste nell’avere questa risurrezione:
quella dell’ultimo giorno viene, quindi, anticipata per Maria essendo Lei la madre
del Signore.
D. – Mentre in Occidente si parla dell’Assunzione
di Maria, in Oriente si fa riferimento alla Dormizione: qual è la differenza?
R.
– La differenza è che in Oriente mettono l’accento sull’atto preparatorio, soprattutto
il racconto degli apocrifi, che ha origini molto antiche, dove si fa vedere che Maria
tre giorni prima di morire riceve una visita dell’Arcangelo Gabriele che le dice:
“Fra tre giorni Gesù verrà a prenderti”, e infatti poi Maria viene presa da Cristo
sotto forma di una bambina biancovestita. Cioè, l’anima di Maria viene portata da
Gesù e dopo altri tre giorni viene a prendere anche il corpo di Maria per portarlo
nel paradiso. Quindi, in Oriente si mette l’accento sulla dormizione di Maria, cioè
sulla sua morte, mentre in Occidente si mette l’accento sulla glorificazione di Maria,
sull’Assunzione di Maria in corpo e anima al cielo, come è stata definita da Pio XII
nel 1950.
D. – Il Santo Padre, Benedetto XVI, ricorda
sempre l’importanza di affidarsi totalmente a Maria: come seguire l’invito del Papa
nella vita di tutti i giorni?
R. – Cristo stesso
ci dice di accogliere Maria, tanto più che adesso è una presenza gloriosa della Vergine
Maria qui sulla Terra perché, come dice ancora l’Oriente, “con la Tua Assunzione non
hai abbandonato questa terra corruttibile, ma sei sempre presente in mezzo a noi e
Ti riveli a coloro che sono degni della Tua chiamata”. Allora, ecco che noi siamo
chiamati a vivere questa presenza di Maria ma in un atto di donazione, di accoglienza
di Maria e il nostro Papa, Benedetto XVI, insiste molto sull’aspetto antropologico:
come Maria è stata serva della Parola e ha fatto dono di sé, così anche noi dobbiamo
darci a Cristo e, per le mani di Maria, a Dio in un completo abbandono intelligente
ed operoso.
D. – Cosa dice, secondo Lei, la Solennità
dell’Assunzione all’Uomo di oggi?
R. – All’Uomo di
oggi dice: “Rompi il cerchio del tempo perché non sei fatto per rimanere ancorato
ad un tempo che passa, ma invece Dio ti chiama a regnare con Lui in una esistenza
dilatata per tutta l’eternità”. Quindi, prima cosa aprire la finestra del Cielo perché
tu possa dire: “Credo nella vita eterna, e – anzi – spero in questa vita eterna che
mi è stata promessa da Dio”; e in secondo luogo, il valore del corpo: il corpo umano
non è da disprezzare perché è a immagine di Dio e viene riscattato, come vediamo nella
Vergine Maria che viene resuscitata in anima e corpo perché l’Uomo non è solamente
uno spirito caduto dal Cielo per non si sa quale motivo: no! Fa parte della sua sostanza
anche il corpo, quindi anche il nostro corpo risusciterà. Quindi noi dobbiamo considerare
il nostro corpo veramente come il tempio dello Spirito Santo e agire in maniera tale
da non mai profanare questo tempio con il peccato, soprattutto con il peccato contro
la vita.
D. – Qual è il suo invito, ai nostri ascoltatori
e ai fedeli di tutto il mondo, per vivere nel modo più giusto la Solennità dell’Assunzione?
R.
– E’ la festa di Maria che deve aprire il cuore alla gioia e alla speranza. Maria,
spiga matura viene tolta dal granaio del mondo per essere trasformata nella prima
salvata, nella prima eletta del Paradiso. Quindi, dobbiamo aprire il cuore alle gioie
nonostante i mali che ci sono nel mondo, perché non dobbiamo essere oppressi da questo
male, da questa corruzione che purtroppo esistono. Noi dobbiamo cercare di essere
limpidi nella nostra fede, nella nostra condotta morale in maniera tale da far sì
che nel mondo diminuisca la corruzione per, invece, seguire l’esempio luminoso della
fede di Maria che si abbandona totalmente al Padre per diventare un esempio per
tutta l’umanità.