Festa dell’Assunta in spiaggia per evangelizzare i giovani: l’iniziativa della Comunità
“Nuovi Orizzonti”
A Riccione, quest’anno, non è il solito Ferragosto. In questi giorni, infatti, 150
giovani laici missionari, tra i 18 e i 35 anni, sono impegnati nell’evangelizzazione
di strada e di spiaggia all’insegna del tema: “Chi ha sete venga me”. L’originale
iniziativa è promossa dalla Comunità “Nuovi Orizzonti”, dalle “Sentinelle del Mattino
di Pasqua” e dalla Chiesa “Gesù Redentore” di Riccione, che per l’occasione resta
aperta fino alle 3 di notte. Intervistata da Alessandro Gisotti, la giovane
missionaria Katia Fabbri racconta la sua esperienza di evangelizzazione di
strada:
R. – L’idea
è proprio questa: di andare a testimoniare per le spiagge e per le strade quello che
è stato l’incontro fondamentale della vita, quindi l’incontro con Gesù Risorto. L’esperienza
di provare a dire quel “sì” che ha detto Maria all’Angelo, per cui portare questo
“sì” anche agli altri giovani. Andare per le strade con un volantino, in coppia, come
il Signore ci chiede nel Vangelo, e incontrare le persone, incontrare i cuori, fare
un invito in chiesa, nei momenti di preghiera, durante la Messa o durante le animazioni
in spiaggia o al concerto fuori dalla chiesa o la Via Crucis modernizzata lungo il
viale principale di Riccione.
D. – Ma qual è la risposta
dei giovani, in particolare, che voi incontrate? Ragazzi che, magari, sono abituati
più ad andare in discoteca che in chiesa …
R. – I
giovani, molti sono stati stupiti da un ascolto gratuito; un ragazzo che era fuori
da un locale, ad un primo incontro con i missionari, ci ha detto: “Nessuno ci aveva
mai ascoltato”. I giovani desiderano essere ascoltati e non c’è nessuno che li possa
ascoltare più di Gesù. Tanti altri sono entrati in chiesa per curiosità; altri sono
stati attirati dall’animazione in spiaggia … E poi, alcuni accolgono e altri no, come
era per Gesù: alcuni lo hanno riconosciuto, altri no.
D.
– Voi andate incontro, non aspettate che questi giovani vengano a voi …
R.
– No, assolutamente, andiamo loro incontro per le strade. Ogni coppia di missionari
ha una zona nella quale è stato mandato per incontrare le persone che lì ci sono.
Ci sono zone più calde, dove circola più droga, zone dove ci sono i locali da ballo,
ci sono coscienze sopite, alcuni non hanno mai sentito parlare di Gesù quindi c’è
proprio bisogno di qualcuno che faccia la prolunga delle braccia di Gesù per potere
abbracciare questi cuori; poter fornire un incontro vivo, cuore a cuore, per poi portarli
davanti al Santissimo che opera i miracoli.
D. –
Un’iniziativa gioiosa, della gioia autentica, rispetto magari a delle gioie effimere
che caratterizzano spesso oggi il mondo giovanile …
R.
– Eh sì! Cerchiamo di portare la gioia che non passa la mattina dopo, quella gioia
appunto che questi ragazzi missionari hanno sperimentato nella loro vita. Perché c’è
bisogno della gioia vera, c’è bisogno di ricordare al mondo che l’unico datore della
gioia vera è Gesù, e i giovani hanno bisogno di questo: hanno bisogno di persone che
lo testimonino con la loro vita, in maniera semplice, con uno sguardo, con una parola,
con la preghiera. Il motivo della Messa rock, una Messa animata, è necessario per
dire ai giovani stessi che magari non entrano in chiesa da tanto tempo, per dire loro
che Gesù parla la loro lingua, parla la lingua del cuore, ed è l’unico datore della
gioia vera.