2008-08-14 13:38:52

I vescovi del Salvador: urgente riannunciare il Vangelo a quanti hanno lasciato la Chiesa


I vescovi del Salvador hanno pubblicato un ampio documento sulla situazione nazionale e le sfide pastorali nel Paese alla vigilia del lancio, domenica prossima, della Missione continentale decisa nella Conferenza di Aparecida. Il servizio di Luis Badilla.RealAudioMP3

“Con gioia – affermano i vescovi - riconosciamo che l’aver trovato il Signore è la cosa migliore nelle nostre vite e perciò sentiamo impellente il desiderio di condividere questa nostra esperienza con tutti i nostri fratelli, ma in un modo speciale con coloro che, per ragioni conosciute solo a Dio, hanno abbandonato la Chiesa o da essa si sono allontanati”. Nel ricordare la profonda fede religiosa dei salvadoregni, i vescovi rilevano quanto sia importante per l’oggi e per il domani di questa Nazione poter “continuare a coltivare questa fede nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti apostolici, nei centri educativi e anzitutto nelle famiglie”. A questo punto occorre prendere coscienza, sottolinea l’episcopato salvadoregno, che l’alternativa è una sola: “dichiararsi tutti in stato di missione permanente (…) intesa come tempo di grazia, come cammino di rinnovamento, come conversione personale, sociale e pastorale. Solo in questo modo saremo in grado di dare risposte adeguate alle grandi sfide della nostra epoca”, comprese quelle che affronta il “Paese nei diversi ambiti, dall’economia alla politica”. Infine, i presuli sottolineano le loro priorità: in primo luogo la Parola di Dio, la pastorale biblica. Inoltre, aggiungono, la liturgia deve essere collocata sempre al centro della vita, in particolare i sacramenti dell’iniziazione cristiana e, al tempo stesso chiamano tutti i fedeli “a lavorare per costruire la Chiesa come casa e come scuola di comunione”. Infine, concludono i vescovi salvadoregni, nessuno si può sottrarre al dovere della solidarietà, in particolare con i più poveri, gli afflitti e i malati. “Quante volte coloro che soffrono – affermano - ci evangelizzano! Nel riconoscimento di questa presenza e vicinanza e nella difesa dei diritti degli esclusi, si gioca la fedeltà della Chiesa a Gesù”.







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