Annunciate in modo chiaro e umile Gesù che vince ingiustizie, violenze, corruzione
e indifferenza: così il Papa al Congresso Americano Missionario
Annunciare il Vangelo “a tutti coloro che hanno sete di giustizia, pace e verità e
che sono oppressi dalla chiusura del peccato o sono immersi nell'oscurità della violenza”.
E’ l'esortazione del Papa contenuta nel messaggio inviato al terzo Congresso Americano
Missionario che si è aperto ieri a Quito, in Ecuador, sul tema “La Chiesa in discepolato
missionario”. Al termine dell'importante incontro, domenica prossima 17 agosto, verrà
lanciata la “Grande Missione Continentale” decisa a conclusione della Conferenza degli
episcopati dell'America Latina e dei Caraibi ad Aparecida. Il servizio di Benedetta
Capelli:
Un “Cenacolo”
continentale, “un ulteriore passo nello slancio dell’ardore missionario in America”,
così il Papa definisce nel suo messaggio il III Congresso Americano Missionario, iniziato
ieri a Quito, sul motto “America con Cristo: ascolta, apprendi e annuncia”. Nell’esprimere
la sua “vicinanza spirituale” ai partecipanti all’incontro, Benedetto XVI ricorda
“la forza potente dello Spirito Santo che, con i suoi doni e carismi, continua a spingere
la Chiesa ad annunciare la Buona Novella della salvezza ad ogni persona”, soprattutto,
sottolinea il Santo Padre, “a coloro che non conoscono il Cristo o forse lo hanno
dimenticato”.
Perché “il Signore sia sempre più conosciuto,
amato, seguito e lodato in quelle terre benedette”, il Papa ricorda l’importanza della
“Missione continentale”, che sarà lanciata domenica prossima, nella quale “le diverse
Chiese particolari in America Latina e Caraibi intensificheranno la loro opera”, armonizzando
“gli sforzi pastorali” e “le iniziative di evangelizzazione”. Benedetto XVI parla
del momento attuale come di “un’occasione provvidenziale” per porci nuovamente all’ascolto
di Cristo”, “nostro fratello”, che “ci ricorda che non siamo servi, ma suoi amici”.
“Egli – aggiunge il Papa- ci istruisce a rimanere nel suo amore senza conformarci
ai dettami di questo mondo”. Da qui l’invito a non restare sordi alla sua Parola.
L’esortazione è dunque di imparare da Lui, imitare
“il suo stile di vita” e soprattutto “condividere con altri questo tesoro, poiché
non vi è ricchezza più grande del godere dell’amicizia di Cristo e del camminare al
suo fianco”. “Nella preghiera perseverante, nella meditazione fervente della Parola
di Dio, nell’obbedienza al Magistero della Chiesa, nella degna celebrazione dei Sacramenti
e nella testimonianza della carità fraterna”, scrive il Papa, si può trovare “la forza
necessaria” per identificarci con Cristo, attraverso l’esempio personale si può mostrare
che Lui è “la solida roccia sulla quale cementare la nostra esistenza”.
In
Cristo - ha affermato - c’è la risposta per coloro che “hanno sete di giustizia, pace
e verità”, per coloro che “sono oppressi dalla chiusura del peccato o sono immersi
nell’oscurità della violenza”. “Il balsamo dell’amore” di Cristo è consolazione per
i “tribolati”, per quanti “sono oppressi dal dolore o sono stati feriti dalla freddezza
dell’indifferentismo o dalla piaga della corruzione”. Tutte sfide, sottolinea Benedetto
XVI, che “esigono il superamento dell’individualismo e dell’isolamento” e richiedono
“un rafforzamento del senso dell’appartenenza ecclesiale e della collaborazione leale
con i Pastori, al fine di formare comunità cristiane oranti, concordi, fraterne e
missionarie”. E’ l’annuncio “chiaro e umile” il servizio più importante che si può
offrire ai fratelli; “da noi – aggiunge – si attende una testimonianza davvero credibile
di santità e impegno”.
In conclusione il Santo Padre
invita a non “lasciarsi vincere dalla paura”, dallo “scoraggiamento” e “dall’inerzia”
di fronte “a un ambiente a volte ostile”, alla “scarsità di risultati” e “all’insufficienza
di mezzi umani”. A tutti i presidenti delle Conferenze Episcopali di America Latina
e dei Caraibi, il Papa ha donato un trittico che rappresenta il Cristo in gloria nell’atto
di accogliere tutti con le braccia aperte. “Egli – sottolinea Benedetto XVI - ci precede
nel cammino della vita”, rappresenta un aiuto sulla via della santità, per risvegliare
in ogni battezzato il missionario che è dentro di sè, vincendo “la titubanza o la
mediocrità” che spesso assale l’uomo. Infine il Papa ha invocato la protezione di
Nostra Signora di Guadalaupe, “modello della dedizione perfetta al suo divin Figlio”.