2008-08-11 08:14:54

Referendum in Bolivia: confermato il mandato di Morales


Nel referendum revocatorio che si è svolto ieri, in Bolivia, il presidente Evo Morales esce rafforzato con il 63% dei consensi, un 8% in più rispetto ai voti ottenuti, quando è stato eletto presidente, ma al tempo stesso i prefetti dei quattro dipartimenti "ribelli" (Santa Cruz, Beni, Pando e Tarija), sono stati riconfermati dall'elettorato, a pochi mesi dall'aver realizzato referendum indipendentisti non riconosciuti dal governo di La Paz. Il punto della situazione nel servizio di Luis Badilla:RealAudioMP3

 
E così, come era prevedibile, poco o nulla si è risolto e le prime dichiarazioni sia di Morales sia dei prefetti che capeggiano l'opposizione, non sono incoraggianti per quanto riguarda il dialogo e la ricerca d’intese, auspicato da più parti tanto all’interno quanto all’estero. La minaccia del prefetto di Santa Cruz di indire le elezioni per eleggere il primo governatore autonomo e la risposta di Morales che annuncia intransigenza nel cammino delle riforme, sembrano confermare un’ulteriore polarizzazione del Paese. Ora tutti si proclamano vincitori e ciascuna delle parti, da posizioni di forza, si prepara per affrontare un nuovo referendum, quello che dovrebbe approvare o rifiutare la nuova Costituzione già approvata in Parlamento. Con questa prospettiva la situazione boliviana è sempre più delicata anche perché, in questi anni di radicalizzazione politica, è stato pagato già un alto prezzo in vite umane. In America Latina, in particolare nelle nazioni confinanti con la Bolivia, crescono le preoccupazioni e si moltiplicano gli appelli in favore del dialogo che, tra l’altro, da due anni impegna la Chiesa boliviana e, in particolare, il cardinale Julio Terrazas, arcivescovo di Santa Cruz e presidente dell’episcopato.
 







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