2008-08-11 08:39:48

I vescovi filippini si oppongono al progetto di legge sulla pianificazione familiare


“I nostri legislatori non dovrebbero spendere miliardi di pesos in contraccettivi, ma investire in progetti concreti come l’educazione, lo sviluppo agricolo e l’assistenza ai poveri”. È dura la critica di padre Melvin Castro, segretario della Commissione episcopale filippina per la famiglia e la vita, riguardo al progetto di legge sulla pianificazione familiare appena approvato da due Commissioni parlamentari (Finanza pubblica e Sanità). Secondo l’opposizione, che sta osteggiando il provvedimento noto come Reproductive Health Bill (RH), si tratta in sostanza di un via libera all’aborto, ad oggi ancora vietato per legge nelle Filippine. “La normativa – sostiene il deputato Eduardo Zialcita – pianifica e favorisce la diffusione di contraccettivi (dal preservativo alla pillola e la spirale intrauterina) per il controllo delle nascite e una visione distorta dell’educazione sessuale”. Elementi, spiega, che sembrano incentivare pratiche volte alla “promiscuità” e al “sesso libero” tra i giovani, illusi che l’uso del preservativo li metta al riparo dai rischi. Il progetto di legge - informa AsiaNews - deve ancora essere approvato in sede congressuale dove si preannuncia una dura battaglia parlamentare. (S.G.)







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