2008-08-11 15:54:32

America Latina: migliaia le desaparecidas coinvolte nella tratta di esseri umani


Trent’anni fa il termine era usato per riferirsi ai dissidenti politici “svaniti” nelle prigioni segrete di dittature sanguinarie. Oggi il termine desaparecidos in America Latina viene declinato al femminile e indica le migliaia di donne che ogni anno cadono nella rete dei trafficanti di esseri umani. Gruppi criminali, diffusi in tutto il Continente, che reclutano con l’inganno o la violenza le adolescenti delle zone più povere, per trasformarle in “schiave del sesso”. Secondo la ONG “Coalicion contra el trafico de mujeres y ninas” - informa Avvenire - potrebbero essere 700mila le ragazze sudamericane, tra i 14 e i 25 anni attratte dalla prospettiva di un lavoro e di una speranza nel futuro e risucchiate nel mercato clandestino della prostituzione. Desaparecidas, appunto. L’America Latina è una delle zone del mondo con il più alto tasso di tratta di esseri umani. Una parte delle vittime -circa 100mila - finisce a riempire i postriboli illegali di Europa, Stati Uniti, Giappone o Israele. Il resto - la maggioranza - non attraversa l’Oceano. Tantissime giovani vengono, infatti, trasportate in altre province dello stesso Paese o in nazioni limitrofe. Per arginare l’emergenza, i governi del Continente hanno cercato negli ultimi anni di varare leggi contro l’odioso traffico, ratificando tutte, con l’eccezione di Cuba, la Convenzione ONU contro la criminalità organizzata transazionale e il relativo Protocollo anti-tratta e inasprendo le pene per i trafficanti. Ma, denuncia la ONG, è assolutamente insufficiente: la tratta non è diminuita negli ultimi anni. Anzi, quella interna è in rapido aumento e in molti casi causa la morte delle ragazze o, terminato il periodo utile allo sfruttamento, la loro condanna a una vita di miseria e emarginazione. (S.G.)







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