Il Papa all'Angelus sulla crisi tra Russia e Georgia: cessino le azioni militari,
in nome della comune eredità cristiana
L’appello forte per la situazione in Ossezia meridionale, con l’invito alla preghiera
insieme con gli ortodossi, e una riflessione sui rischi del vuoto che comportano certi
aspetti della “società del benessere”: al centro delle parole del Papa che all’Angelus
in Piazza Duomo a Bressanone ha anche espresso la sua gratitudine per il periodo
di riposo e meditazione. Il servizio di Fausta Speranza Il
Papa, parlando nella prima parte del suo discorso in tedesco, sottolinea il beneficio
dei giorni di riposo per poi ricordare che il Vangelo di oggi “ci riporta dal luogo
di riposo alla vita quotidiana”. “Racconta – spiega il Papa - come dopo la moltiplicazione
dei pani il Signore va sulla montagna per rimanere da solo con il Padre. Intanto i
discepoli sono sul lago e con la loro misera barchetta faticano invano a tener testa
al veto contrario.” Anche oggi – dice il Papa – “in molte parti della terra la Chiesa
si trova a penare per avanzare nonostante il vento contrario e sembra che il Signore
sia molto lontano, ma il Vangelo ci dà risposta, consolazione e incoraggiamento e
al tempo stesso ci indica la via”. Cristo ci porge la mano come ai discepoli e “soltanto
se noi prendiamo la mano del Signore, se ci lasciamo guidare da lui – aggiunge Benedetto
XVI – la nostra sarà una strada retta e buona”. “Per questo vogliamo pregarlo – afferma
il Papa – di riuscire sempre a trovare la sua mano e al tempo stesso in questa preghiera
c’è anche l’invito affinchè nel suo nome noi porgiamo la nostra mano agli altri, a
coloro che ne abbiano bisogno per condurli sulle acque della nostra storia”. E poi
il Papa, in italiano, prosegue la sua riflessione, con un invito forte e affettuoso
ai giovani, a non perdere di vista la gioia vera dietro a falsi miraggi di piacere.
Benedetto XVI ricorda i “volti gioiosi di tanti ragazzi e ragazze di ogni parte del
mondo” incontrati a Sydney, che hanno provato “la gioia autentica di incontrarsi e
di scoprire insieme un mondo nuovo”, “senza avere avuto bisogno di ricorrere a modi
sguaiati e violenti, all’alcool e a sostanze stupefacenti”. Il Papa lo sottolinea
pensando con dolore ai loro coetanei che cadono vittima di “false evasioni, consumano
esperienze degradanti che sfociano non di rado in sconvolgenti tragedie”. Il Papa
analizza i motivi: “E’ questo un tipico prodotto dell’attuale
cosiddetta ‘società del benessere’ che, per colmare un vuoto interiore e la noia che
lo accompagna, induce a tentare esperienze nuove, più emozionanti, più ‘estreme’”. “Anche
le vacanze – ricorda il Papa – rischiano così di dissiparsi in un vano inseguire miraggi
di piacere”. “Ma così – fa notare il Papa – “lo spirito non si riposa, il cuore non
prova gioia e non trova pace, anzi, finisce per essere ancora più stanco e triste
di prima”. E il Papa spiega di non parlare solo ai giovani: “Mi
sono riferito ai giovani, perché sono i più assetati di vita e di esperienze nuove,
e perciò anche i più a rischio. Ma la riflessione vale per tutti: la persona umana
si rigenera veramente solo nel rapporto con Dio, e Dio lo si incontra imparando ad
ascoltare la sua voce nella quiete interiore e nel silenzio”. Il
Papa esprime la preghiera che “in una società in cui si va sempre di corsa, le vacanze
siano giorni di vera distensione”. E dopo la preghiera mariana il Papa dà voce alla
sua “profonda angustia per i tragici avvenimenti che si stanno verificando in Georgia
e che, a partire dalla regione dell’Ossezia meridionale, già hanno causato molte vittime
innocenti e costretto un gran numero di civili a lasciare le proprie case”. Ed esprime
il suo auspicio: “E’ mio vivo auspicio che cessino
immediatamente le azioni militari e che ci si astenga, anche in nome della comune
eredità cristiana, da ulteriori confronti e ritorsioni violente, che possono degenerare
in un conflitto di ancor più vasta portata; si riprenda, invece, risolutamente il
cammino del negoziato e del dialogo rispettoso e costruttivo, evitando così ulteriori,
laceranti sofferenze a quelle care popolazioni”. E
il Papa aggiunge un chiaro appello alla Comunità internazionale: “Invito
altresì la Comunità internazionale e i Paesi più influenti nell’attuale situazione
a compiere ogni sforzo per sostenere e promuovere iniziative volte a raggiungere una
soluzione pacifica e duratura, in favore di una convivenza aperta e rispettosa.” Il
Papa invita alla preghiera insieme con i fratelli ortodossi, raccomandando la sua
intenzione a Maria. Nelle parole di saluto finali, il Papa richiama in tedesco e in
ladino il vangelo del giorno, per poi ricordare in italiano i pellegrini delle diverse
comunità parrocchiali della diocesi di Bolzano-Bressanone, come pure i giovani e le
famiglie provenienti da altre Diocesi italiane. Ringrazia tutti per il loro affetto
e in particolare i giornalisti e gli operatori dei mass-media, che lo hanno seguito
durante il soggiorno.