Soddisfazione di mons. Sako per l'incontro con il leader curdo Barzani
Promuovere “pace e armonia” in una provincia afflitta da scontri e divisione intestine.
Questo l’obiettivo della visita compiuta ieri da Massoud al Barzani, capo del governo
regionale del Kurdistan, a Kirkuk. Il leader curdo si è prima intrattenuto con la
municipalità e il sindaco, poi ha incontrato i leader politici e i capi religiosi
musulmani insieme a tutto il clero cristiano, guidato dall’arcivescovo caldeo mons.
Louis Sako. Al termine dei colloqui ha ricevuto i numerosi dignitari curdi, arabi
e turkmeni, segno della volontà di tutte le etnie e le fedi religiose di dar vita
a un lavoro comune che sia davvero portatore di pace. Resta il rammarico, invece,
per la mancata partecipazione di alcune tribù arabe e dei partiti turkmeni, che hanno
boicottato l’evento. Pur con qualche defezione, mons. Sako tiene a sottolineare “l’estrema
importanza” del summit di ieri, durante il quale “al Barzani ha voluto lanciare un
messaggio aperto al dialogo, promuovendo la fraternità e guardando al bene della popolazione”.
Un incontro, ha spiegato il presule ad AsiaNews che “aiuta a eliminare le barriere
ed è il punto di partenza per la ricerca di una soluzione condivisa”. E ancora: “Serve
il lavoro di tutti. Il Paese è stato rovinato e tocca a noi tutti ricostruirlo: attraverso
uno sforzo unitario possiamo farcela”. Le parole dell’arcivescovo sono state raccolte
da Massoud al Barzani, che alla fine della visita in città ha promesso di “fare del
proprio meglio” perché Kirkuk torni e la popolazione, a sua volta, ha accolto con
favore la visita del capo del governo curdo, il cui messaggio ha contribuito a smorzare
la tensione che si era venuta a creare nelle ultime settimane in seguito agli attentati
terroristici e alla richiesta della maggioranza di governo di annettere Kirkuk al
Kurdistan. (S.G.)