Giudizio positivo di ONU e Unione Africana sulle condizioni politico-sociali in Togo
“In Togo è progressivamente emerso un clima positivo, che favorisce gli attivisti
impegnati nella difesa dei diritti umani”: è il giudizio, espresso a Lomé, capitale
del Paese, al termine di una missione di una settimana, degli inviati speciali dell’ONU
e dell’Unione Africana. Secondo i diplomatici - informa la MISNA - aggressioni e atti
intimidatori nei confronti di attivisti e responsabili di organizzazioni non governative
“sono diminuiti in modo significativo”; il governo del Togo riconoscerebbe alcune
violazioni commesse in passato e si sarebbe impegnato a perseguirle e, in prospettiva,
a contrastarle. In questo piccolo Stato dell’Africa occidentale che si affaccia sul
Golfo di Guinea e ospita poco più di sei milioni di abitanti, l’incerto scenario politico
ha causato gravi disordini sociali fino a poco tempo fa. Gli inviati dell’ONU e dell’Unione
Africana sostengono che in Togo la situazione è migliorata in modo netto a partire
dal 2005, alcuni mesi dopo il colpo di Stato successivo alla morte del presidente
Eyadema Gnassingbe. Questo giudizio positivo sembra confermare una tendenza già rilevata
dalla Commissione europea, che in novembre ristabilì “una piena cooperazione” con
il governo di Lomé. Sotto la presidenza di Faure Gnassingbe, figlio dell’ex capo di
stato Eyadema, il Togo ha annunciato la nascita di una “commissione verità e riconciliazione”:
l’organismo dovrebbe favorire “un miglioramento del clima socio-politico”, anche attraverso
nuove inchieste sulle violenze che seguirono il golpe di tre anni fa. (S.G.)