Mauritania: i militari golpisti promettono elezioni libere
In Mauritania, saranno prese le misure necessarie “per garantire la continuità dello
Stato e vigilare in consultazione con istituzioni, forze politiche e della società
civile per lo svolgimento di una elezione presidenziale che rilanci il processo democratico”.
E’ quanto rende noto, con un comunicato, la giunta militare che ieri ha preso il potere
con un golpe. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
La giunta militare
ha promesso oggi di indire al più presto elezioni “libere e trasparenti”. Il potere,
intanto, è affidato ad un “Consiglio di Stato”, guidato dall’ex capo della guardia
presidenziale. Il golpe militare è scattato con l’arresto del presidente e del primo
ministro, poco dopo che il capo dello Stato aveva ordinato la destituzione dei vertici
dell’esercito. La Lega Araba, di cui la Mauritania fa parte, ha esortato al dialogo.
Il golpe è stato condannato da Stati Uniti, Unione Europea e ONU. La Commissione Europea,
in particolare, prende nota dell’annuncio di elezioni fatto dalla giunta militare
ma rileva che le consultazioni dovranno tenersi “nel pieno rispetto del quadro costituzionale”.
Bruxelles riafferma anche che la liberazione del presidente della Mauritania, arrestato
ieri durante il colpo di Stato, è una “pre-condizione” per la ripresa del dialogo.
Ieri la Commissione europea aveva condannato fermamente il colpo di stato militare
ed aveva minacciato di sospendere il programma di aiuti per 156 milioni di euro per
il periodo 2008-2013.