Italia: aumentano i divorzi. Il Forum delle associazioni familiari: sempre più sole
le famiglie
In Italia in dieci anni le separazioni e i divorzi sono aumentati, rispettivamente,
del 39,7% e del 51,4%. Lo rileva l'ISTAT riferendo i dati di un'indagine del 2006
rapportata al 1996. Bisogna dire che dal 2005 in poi si registra una flessione delle
separazioni, del 2,3%, ma il punto è che ci sono meno separazioni perchè c'è una ''costante
diminuzione'' del numero dei matrimoni celebrati. Complessivamente, si sono registrati
80.407 separazioni e 49.534 divorzi. In sostanza, circa 5 separazioni e 3 divorzi
ogni mille coppie coniugate. Ma su cosa occorre riflettere di più: sull’aumento dei
matrimoni falliti o sul fatto che la gente tende proprio a sposarsi di meno? Fausta
Speranza lo ha chiesto al prof. Giovanni Giacobbe, presidente del Forum
delle Associazioni Familiari:
R. – E’
grave che ci siano più divorzi e separazioni, perché questo significa che la realizzazione
del vincolo familiare viene fatta con un minor senso di responsabilità. E’ anche grave
che non si formino nuove famiglie: ma questo probabilmente ha una ragione diversa
e la ragione deve essere individuata nella difficoltà di formare una nuova famiglia.
Noi come Forum abbiamo fatto una petizione per un fisco a misura di famiglia, sottolineando
proprio le difficoltà anche di natura economica che i giovani hanno a formarsi una
famiglia. Come Forum delle Associazioni familiari stiamo conducendo una battaglia
a favore della formazione della famiglia e della consolidazione delle famiglie già
formate. Ovviamente con questo non voglio semplificare e dire che le ragioni siano
soltanto di natura economica, ma certo è che le difficoltà nelle quali si dibattono
le famiglie hanno un loro peso in questa crisi.
D.
– Della crisi in sé, del fatto che due persone che si sono scelte non riescono a continuare
il cammino insieme, si può dire che potrebbero essere sostenute di più dalla società?
R.
– Certo e questo perché in tutte le famiglie ci sono momenti di difficoltà e di crisi,
ma occorrerebbe che la società si facesse carico di creare delle istituzioni che soccorrano
le famiglie in crisi. Oggi le famiglie in crisi vengono lasciate fatalmente sole,
sono abbandonate e non c’è un sistema sociale. E’ solo la Chiesa che tenta, attraverso
le parrocchie, di realizzare un aiuto alle famiglie in crisi, ma questo evidentemente
non è sufficiente. Occorrerebbe che ci sia una cultura della famiglia, che possa far
superare i momenti di crisi.
D. – Prof. Giacobbe,
in Italia ci sono tempi lunghi: tre anni per il divorzio. Ma lunghi relativamente
alla media europea. Questo può essere un aiuto alla riflessione delle coppie o no,
secondo lei?
R. – Io non credo che la durata del
tempo necessario per divorziare sia un fatto decisivo e questo perché poi sostanzialmente
quando la coppia ha ormai deciso di divorziare vive la propria vita autonoma e attende
la sentenza di divorzio soltanto come suggello legale ad una situazione di fatto.
Bisognerebbe, quindi, "andare a monte", individuare quali sono le cause di questa
crisi delle unioni familiari e verificare quali sono i possibili rimedi.
D.
– Prof. Giacobbe vogliamo in questa occasione ribadire l’importanza della famiglia
come nucleo dal punto di vista laico per la società…
R.
– Certamente. La famiglia è il fondamento della società civile e del resto il famoso
articolo 29 della Costituzione è stato un articolo alla cui redazione ha partecipato
anche l’on. Iotti, insieme con l’on. Moro: ha, quindi, partecipato anche la corrente
di pensiero non cattolica. Dai lavori preparatori risulta in modo evidente che in
seno all’assemblea costituente era pacifico che la famiglia dovesse essere il fondamento
della società civile. La famiglia – come dice la Costituzione – è intesa come società
naturale fondata sul matrimonio. Bisognerebbe riscoprire il valore del matrimonio
come atto fondante della famiglia e, quindi, come atto fondante dei presupposti della
società civile.