I cardinali Bertone e Re ricordano Paolo VI a 30 anni dalla morte
Due celebrazioni particolari hanno ricordato ieri sera Paolo VI a 30 anni dalla morte,
avvenuta il 6 agosto del 1978, nella festa della Trasfigurazione: la Messa presieduta
dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, nella Parrocchia di Castel Gandolfo,
e quella celebrata nella Basilica di San Pietro dal cardinale Giovanni Battista Re,
prefetto della Congregazione per i vescovi. Ce ne parla Sergio Centofanti.
(musica) Il
cardinale Bertone, nella sua omelia, ha ricordato Paolo VI come un “Pastore innamorato
di Cristo e della Chiesa, in ascolto e dialogo sincero con la modernità”. Ha rievocato
quindi gli anni difficili del periodo conciliare e postconciliare: “Con
coraggiosa prudenza, con illuminata sapienza e saldo discernimento seppe guidare la
‘Barca di Pietro’ e dialogò con il mondo contemporaneo senza lasciarsi condizionare
da remore conservatrici e né cedere a pericolose e affrettate fughe in avanti. La
bussola che ne guidò le scelte e le decisioni fu sempre ed unicamente l’amore fedele
ed appassionato per Cristo”. Il porporato si è poi soffermato
sulla sofferta pubblicazione dell’Enciclica Humanae vitae, il 25 luglio 1968. Paolo
VI – ha ricordato - si ritrovò “quasi isolato, non compreso, persino ingiustamente
osteggiato dalla pubblica opinione” con “ripercussioni anche dentro la comunità ecclesiale”.
Papa Montini, qualche giorno dopo, il 31 luglio, nella catechesi del mercoledì, aprì
il suo cuore ai fedeli: “Egli confidò come un padre ai suoi
figli che su un tema tanto delicato e importante per la vita della società, qual è
appunto ‘la moralità coniugale in ordine alla sua missione d’amore e di fecondità
nella visione integrale dell’uomo’ egli, dopo aver consultato molte persone di alto
valore morale, scientifico e pastorale, aveva messo la sua coscienza nella piena e
libera disponibilità alla voce della verità cercando d’interpretare la norma divina
che scaturisce dall’intrinseca esigenza dell’autentico amore umano…Sapeva bene che
una vasta porzione della pubblica opinione … gli era contro, ma non esitò nel decidere:
e lo fece illuminato dallo Spirito Santo per il vero bene dell’uomo e della donna”. Anche
il cardinale Giovanni Battista Re ha rievocato gli anni della contestazione in cui
“la barca della Chiesa” guidata con saggezza da Paolo VI “ha dovuto navigare contro
vento”. Ma come il cardinale Bertone ha pure ricordato come Papa Montini amasse il
mondo moderno con i suoi progressi, le sue scoperte e anche con le sue inquietudini
e i suoi drammi: “Paolo VI guardò al nostro mondo moderno con
simpatia. Un giorno ebbe a dire: ‘Se il mondo si sente straniero al cristianesimo,
il cristianesimo non si sente straniero al mondo’. Paolo VI, sensibile alle ansie
e alle inquietudini dell'uomo moderno, fu un Papa del dialogo, attento a non chiudere
mai le porte all'incontro. Diceva: ‘La Chiesa e il Papa, aprendosi al mondo, vedono
tante persone che non credono; da qui lo stile che deve essere attuato: dialogo con
tutti, per annunciare a tutti la bontà di Dio e l'amore di Dio per ogni uomo’". (musica)