La diocesi di Macerata rilancia per le Olimpiadi la figura di padre Matteo Ricci
Padre Matteo Ricci e le Olimpiadi. L’originale connubio, che lega la figura del religioso
vissuto nel XVI secolo al grande evento sportivo al via tra due giorni, è stato promosso
dal Centro diocesano "Padre Matteo Ricci", attivo nella terra d’origine del missionario
(diocesi di Macerata – Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia). Stamani alla presenza
del vescovo, mons. Claudio Giuliodori, è stato, infatti, presentato il depliant “Il
Gesuita che amò la Cina”, un raffinato pieghevole corredato da immagini e tradotto
in inglese e cinese, pensato per approfondire la conoscenza del religioso a cui, nel
2010, verranno dedicate numerose celebrazioni in occasione del 400.mo anniversario
della morte. Il libricino è stato portato a Pechino dove padre Ricci è sepolto e dove
la sua figura e la sua opera in terra cinese verranno così diffuse in questi giorni
anche nell’ambiente internazionale del villaggio olimpico. Li Madou Xitai era il nome
locale del missionario che ebbe l'intuizione di trasmettere in quei luoghi remoti
valori di civiltà e rispetto umano del Cristianesimo, tra cui l'amicizia. Il “Trattato
sull’amicizia” (1595) fu, infatti, la sua prima opera scritta in cinese, un modo,
spiega oggi mons. Giuliodori “per iniziare il dialogo con un popolo dalla cultura
e dai costumi molto lontani dai suoi, a cui desiderava proporre Colui che chiamò i
suoi discepoli non più servi ma amici: Gesù. L'amicizia è, infatti, sigillo di quanto
gli uomini hanno in comune". Il depliant, dunque, riporta anche alcune sentenze tratte
da quest’opera e nei prossimi giorni, rendono noto dalla diocesi di Macerata, don
Mario Lusek, direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo
e sport (originario della Diocesi di Fermo), che accompagna a Pechino la squadra olimpica
italiana, organizzerà una Santa Messa in onore di Padre Matteo Ricci. (S.G.)