La bellezza del Creato e il valore della preghiera contraddistinguono la prima domenica
del Papa a Bressanone. Stamani, è giunto nella località altoatesina il cardinale Bertone
All’insegna della gioia, dei ricordi, della preghiera e della bellezza del Creato:
si è svolta così la prima domenica di Benedetto XVI a Bressanone. Dopo l’Angelus,
seguito da migliaia di fedeli, il Papa si è recato nel pomeriggio in una chiesetta,
nella località di Sant’Andrea, dove ha sostato in preghiera per alcuni minuti. Stamani,
è giunto nella località altoatesina, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone,
che riprendendo le parole del Papa all’Angelus ha auspicato la buona riuscita delle
Olimpiadi di Pechino, sottolineando positivamente le aperture da parte delle autorità
cinesi. Intanto, cresce l’attesa per l’incontro di mercoledì con i sacerdoti della
diocesi. Ma torniamo alla giornata di ieri, con il servizio di Alessandro Gisotti:
La gioia
nella preghiera e l’importanza del donarsi al prossimo sono state sottolineate da
Benedetto XVI nei due avvenimenti pubblici che hanno caratterizzato la prima domenica
a Bressanone: l’Angelus e la visita nella chiesa parrocchiale attigua al Duomo, dove
il Papa ha potuto salutare numerosi disabili. Il Pontefice si è detto particolarmente
lieto di poter visitare nuovamente questa piccola chiesa, per l’occasione gremita
di fedeli. Qui, ha confidato, “ho molto pregato in vacanze passate”. Quindi, si è
soffermato sul valore della preghiera:
“Nella
preghiera siamo tutti uniti. Il Signore ci accompagna e prego per voi: pregate anche
per me, perché possiamo in tutti i problemi della vita anche sempre sentire la bontà
del Signore e così andare avanti nei giorni difficili e nei giorni belli”. Poco
prima, all’Angelus, in cui ha ricordato la figura di Paolo VI e l’imminente apertura
delle Olimpiadi di Pechino, il Papa aveva rivolto un vero e proprio inno di ringraziamento
al Signore per le bellezze del Creato:
“Die Sonne
und ihr Licht, die Luft die wir atmen…” “Il sole e la luce, l’aria che
respiriamo, l’acqua, la bellezza della terra, l’amore, l’amicizia e la vita stessa”.
Tutti questi beni, ha rilevato il Papa, “non possiamo comprarli, ma ci sono donati”.
Sono beni, ha aggiunto, che “nessuna dittatura, nessuna forza distruttrice ci può
rubare”. Essere amati da Dio “che in Cristo conosce e ama ciascuno di noi”, ha detto
ancora, “nessuno che lo può portare via e finché abbiamo questo, non siamo poveri,
ma ricchi”.
“Wenn wir so von Gott beschenkt sind…” “Se
da Dio riceviamo doni così grandi – è stato il suo invito – a nostra volta dobbiamo
donare, in ambito spirituale, dando bontà, amicizia e amore, ma anche in ambito materiale”.
Il Vangelo, infatti, “parla della divisione del pane”. Dobbiamo dare a tutti coloro
che hanno bisogno anche dei doni materiali, ha ribadito Benedetto XVI, cercando così
di “rendere la terra più umana, cioè più vicina a Dio”. “Dobbiamo essere persone che
donano – ha concluso – perché siamo persone che ricevono”.