2008-08-04 12:25:59

La bellezza del Creato e il valore della preghiera contraddistinguono la prima domenica del Papa a Bressanone. Stamani, è giunto nella località altoatesina il cardinale Bertone


All’insegna della gioia, dei ricordi, della preghiera e della bellezza del Creato: si è svolta così la prima domenica di Benedetto XVI a Bressanone. Dopo l’Angelus, seguito da migliaia di fedeli, il Papa si è recato nel pomeriggio in una chiesetta, nella località di Sant’Andrea, dove ha sostato in preghiera per alcuni minuti. Stamani, è giunto nella località altoatesina, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che riprendendo le parole del Papa all’Angelus ha auspicato la buona riuscita delle Olimpiadi di Pechino, sottolineando positivamente le aperture da parte delle autorità cinesi. Intanto, cresce l’attesa per l’incontro di mercoledì con i sacerdoti della diocesi. Ma torniamo alla giornata di ieri, con il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

La gioia nella preghiera e l’importanza del donarsi al prossimo sono state sottolineate da Benedetto XVI nei due avvenimenti pubblici che hanno caratterizzato la prima domenica a Bressanone: l’Angelus e la visita nella chiesa parrocchiale attigua al Duomo, dove il Papa ha potuto salutare numerosi disabili. Il Pontefice si è detto particolarmente lieto di poter visitare nuovamente questa piccola chiesa, per l’occasione gremita di fedeli. Qui, ha confidato, “ho molto pregato in vacanze passate”. Quindi, si è soffermato sul valore della preghiera:

 
“Nella preghiera siamo tutti uniti. Il Signore ci accompagna e prego per voi: pregate anche per me, perché possiamo in tutti i problemi della vita anche sempre sentire la bontà del Signore e così andare avanti nei giorni difficili e nei giorni belli”.

 
Poco prima, all’Angelus, in cui ha ricordato la figura di Paolo VI e l’imminente apertura delle Olimpiadi di Pechino, il Papa aveva rivolto un vero e proprio inno di ringraziamento al Signore per le bellezze del Creato:

 
“Die Sonne und ihr Licht, die Luft die wir atmen…”
“Il sole e la luce, l’aria che respiriamo, l’acqua, la bellezza della terra, l’amore, l’amicizia e la vita stessa”. Tutti questi beni, ha rilevato il Papa, “non possiamo comprarli, ma ci sono donati”. Sono beni, ha aggiunto, che “nessuna dittatura, nessuna forza distruttrice ci può rubare”. Essere amati da Dio “che in Cristo conosce e ama ciascuno di noi”, ha detto ancora, “nessuno che lo può portare via e finché abbiamo questo, non siamo poveri, ma ricchi”.

 
“Wenn wir so von Gott beschenkt sind…”
“Se da Dio riceviamo doni così grandi – è stato il suo invito – a nostra volta dobbiamo donare, in ambito spirituale, dando bontà, amicizia e amore, ma anche in ambito materiale”. Il Vangelo, infatti, “parla della divisione del pane”. Dobbiamo dare a tutti coloro che hanno bisogno anche dei doni materiali, ha ribadito Benedetto XVI, cercando così di “rendere la terra più umana, cioè più vicina a Dio”. “Dobbiamo essere persone che donano – ha concluso – perché siamo persone che ricevono”.







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