2008-08-04 14:21:41

La Basilica di Santa Maria Maggiore rivive il “miracolo della neve”


Fervono i preparativi a Roma nella Vigilia della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore. Domani si terrà la Santa Messa Pontificale, alle 10.00, e i Secondi Vespri della Solennità, alle 17.00, presieduti dal cardinale Bernard Francis Law, arciprete della Basilica, seguiti dalla celebrazione eucaristica di chiusura, presieduta alle 18.00 dall'arcivescovo Mauro Piacenza, segretario della Congregazione per il Clero. Come ogni anno, Santa Maria Maggiore rivivrà il “miracolo delle neve”, che evocherà l’apparizione mariana e la nevicata estiva sull’Esquilino del 358. Elena Mandarano ha raccolto il commento del vescovo di Albano Laziale, mons. Marcello Semeraro, che oggi celebra la Santa Messa dopo i solenni Primi Vespri pontificali presieduti dal cardinale Law:RealAudioMP3
 
R. – Questa per Roma, ma non soltanto, per tutto l’Occidente, è una grande festa, perché la Chiesa di Santa Maria Maggiore è la più antica tra le Chiese dedicate in Occidente alla Madonna. Quindi, con il canto del vespro, in cui c’è anche il canto del Magnificat, si inizia la grande festa che avrà il suo culmine domani 5 agosto, giorno appunto della dedicazione di questa Basilica in onore della Madonna.

 
D. – La Basilica fu voluta da Sisto III, in ricordo del Concilio di Efeso nel 431...

 
R. – Un Concilio nel quale la Madonna fu acclamata come Madre di Dio, il titolo più alto, la vocazione più alta della Vergine: essere la Madre del Figlio di Dio. Per questo il Papa volle erigere sul colle dell’Esquilino una Basilica in onore della Madonna, chiamata appunto per questa priorità, per questa singolarità, anche Santa Maria Maggiore.

 
D. – Alla Basilica è legato anche il miracolo della neve...

 
R. – C’è poi la bella tradizione che delimita diremmo i confini del tempio mariano, attraverso un prodigio fatto di candore: nel caldo del mese di agosto una nevicata avrebbe in qualche maniera indicato il luogo scelto. Maria è onorata dal popolo cristiano come Colei che è bella, è la tutta bella, bianca più che la neve.

 
D. – Una cascata di petali bianchi discenderà dal soffitto della Basilica, rievocando la caduta della neve. E’ forte il simbolo...

 
R. – Nella Chiesa e soprattutto nella vita della liturgia i simboli hanno un grande significato. Il simbolo della neve è significativo per molte ragioni, anzitutto perché la neve cade dal cielo, viene dall’alto, e indica il dono di Dio. La neve è poi anche candida e quindi è segno di candore e richiama allora anche alla purità di Maria. Io vorrei aggiungere un proverbio, che è noto tra la nostra gente, che dice semplicemente: “Sotto la neve pane”. Maria è il tabernacolo vivente di Gesù, nel segno dell’Eucaristia, e allora proprio celebrando l’Eucaristia nel segno del candore di Maria è anche sotto la sua intercessione che nella Basilica e in tutte le chiese del mondo, della cattolicità, si onorerà la Vergine Santa.







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