La Basilica di Santa Maria Maggiore rivive il “miracolo della neve”
Iniziano oggi con i Solenni Primi Vespri Pontificali e con la Santa Messa, i festeggiamenti
per la Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, che ricorre il 5 agosto.
I Vespri saranno presieduti dall’arciprete della basilica, cardinale Francis Law,
la Messa officiata dal vescovo di Albano Laziale, mons. Marcello Semeraro. I festeggiamenti
entreranno nel vivo nella giornata di domani, con la Santa Messa Pontificale alle
ore 10 celebrata dall’arciprete della basilica, i Secondi Vespri della Solennità alle
17 e la Santa Messa di chiusura delle celebrazioni annuali alle 18, officiata dal
segretario della Congregazione per il Clero, arcivescovo Mauro Piacenza. Sia durante
la celebrazione mattutina, al canto del “Gloria”, sia durante i Vespri pomeridiani,
all’intonazione del “Magnificat”, dal soffitto della basilica scenderà una nuvola
di petali bianchi che ricoprirà l’ipogeo a segnare un’unione ideale tra l’assemblea
e la Madre di Dio: una moderna rivisitazione del cosiddetto “miracolo della neve”.
La notte tra il 4 e il 5 agosto del 358, infatti, la Vergine apparve in sogno a Papa
Liberio chiedendo che venisse costruita una chiesa nel luogo dove sarebbe nevicato.
E così sul colle Esquilino, dove sorgeva una piccola cappella, fu edificata una chiesa
denominata Santa Maria “ad nives”. L’attuale Basilica di Santa Maria Maggiore, considerata
il più antico santuario mariano d’occidente, fu voluta da Sisto III in ricordo del
Concilio di Efeso nel 431, nel corso del quale Maria fu proclamata Madre di Dio. La
basilica fu definita “maggiore” proprio per le sue dimensioni, le più grandi allora
raggiunte. Tra le denominazioni della basilica c’è anche quella “ad praesepe”, attribuitale
già prima del secolo VI, quando vi furono portate le tavole di un’antica mangiatoia
che si credeva fosse quella di Gesù Bambino. (R.B.)