Ancora scontri a Gaza tra militanti di Hamas e Fatah: ieri 9 morti
Resta alta la tensione nella Striscia di Gaza dove ieri sono rimasti sul terreno nove
morti, a seguito del massiccio attacco di Hamas alle roccaforti di Fatah. Stamani,
32 miliziani vicini al presidente dell'ANP, Abu Mazen, sono stati arrestati al loro
rientro nella Striscia, dopo essersi riparati in territorio israeliano insieme con
altri 180. La cronaca nel servizio di Marco Guerra:
Dopo una
settimana di operazioni contro esponenti e sedi di Fatah, nella striscia di Gaza è
scontro aperto tra Hamas e i fedeli al presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese,
Abu Mazen. La rappresaglia di Hamas, che dice di voler catturare i responsabili dell’attentato
del 25 luglio che costò la vita a 5 miliziani e ad una bambina, è culminata ieri con
un assedio alla roccaforte del clan degli Hilles, vicino a Fatah, in un quartiere
nel centro di Gaza. Gli Hilles, accusati di nascondere i ricercati, hanno opposto
una strenua resistenza che ha portato ad una vera e propria guerriglia urbana, a seguito
della quale sono morti sei uomini di Fatah, tre agenti di Hamas. Sono anche rimaste
ferite oltre 90 persone, fra cui diversi abitanti della zona. Dopo ore di combattimenti
i miliziani di Fatah hanno scelto in 180 di ritirarsi verso la Cisgiordania, passando
attraverso il territorio israeliano, le cui frontiere sono state eccezionalmente aperte
dalle autorità di Telaviv, per consentire la fuga dei palestinesi ricercati da Hamas.
Intanto, non si è fatta attendere la reazione in Cisgiordania, dove le forze di Abu
Mazen hanno fermato decine di esponenti di Hamas ed hanno rapito uno dei dirigenti
del movimento minacciando di ucciderlo se non fossero cessate le violenze a Gaza.
Quello di ieri è stato il confronto più sanguinoso tra le due fazioni da quando
Hamas ha assunto il controllo della Striscia un anno fa. Un colpo che complica ulteriormente
il processo di riconciliazione portato avanti dai mediatori egiziani.