Il Papa invita a pregare affinché la famiglia umana rispetti il disegno di Dio sul
mondo e il dono della Creazione
Benedetto XVI invita a pregare “perché la famiglia umana sappia rispettare il disegno
di Dio sul mondo e divenga così sempre più cosciente del grande dono di Dio che rappresenta
per noi la Creazione”. Queste parole del Papa sono contenute nell’intenzione generale
promossa dall’apostolato della preghiera per questo mese di agosto. Il servizio di
Alessandro Gisotti:
Amare è ciò
“per cui siamo programmati, ciò per cui siamo stati progettati dal Creatore”: ecco
il disegno divino, spiegato da Benedetto XVI ai ragazzi disagiati di Sydney. Uno degli
incontri più toccanti nel recente viaggio in Australia per la GMG. Il Papa si sofferma
sul senso della vita che rifiuta l’amore possessivo, che rifugge da un potere che
sfrutta l’ambiente naturale per i propri egoistici interessi: The
cult of material possessions, the cult of possessive… “Il culto dei
beni materiali, il culto dell’amore possessivo, il culto del potere – rileva il Papa
– spesso portano la gente a comportarsi da Dio: cercare di assumere il controllo totale,
senza prestare nessuna attenzione alla sapienza o ai comandamenti che Dio ci ha fatto
conoscere”. Questa, avverte, “è la via che conduce alla morte”. Al contrario, “obbedire
ai suoi comandamenti” è “la via per scegliere la vita”. Pensiero che il Papa aveva
già espresso alla Messa per l’apertura del Sinodo sull’Eucaristia nell’ottobre 2005: “Noi
uomini, ai quali la creazione, per così dire, è affidata in gestione, la usurpiamo.
Vogliamo esserne i padroni in prima persona e da soli. Vogliamo possedere il mondo
e la nostra stessa vita in modo illimitato. Dio ci è d’intralcio (…) Laddove però
l’uomo si fa unico padrone del mondo e proprietario di se stesso, non può esistere
la giustizia. Là può dominare solo l’arbitrio del potere e degli interessi”. Il
Creato è ordinato dall’amore divino. Da questo ordine, nota il Papa, discende la sacralità
di valori come la vita e la famiglia. Come a Sydney, anche a Loreto - all’Agorà dei
giovani italiani - nel settembre dell’anno scorso, il Papa ci invita a ricercare la
bontà della Creazione: “La bellezza della Creazione è una
delle fonti dove realmente possiamo toccare la bellezza di Dio, possiamo vedere che
il Creatore esiste ed è buono, che è vero quanto la Sacra Scrittura dice nel racconto
della Creazione, che cioè Dio ha pensato e fatto con il suo cuore, con la sua volontà,
con la sua ragione questo mondo e lo ha trovato buono. Anche noi dobbiamo essere buoni,
per avere il cuore aperto a percepire la vera presenza di Dio”. E’
l’amore, dunque, il segno tangibile del disegno di Dio sul mondo e sull’uomo. La bellezza
del Creato e la misericordia di Dio si richiamano l’un l’altra. Ecco la sua riflessione
nell’udienza generale del 9 novembre 2005: “Esiste, dunque,
un messaggio divino, segretamente inciso nel Creato e segno… della fedeltà amorosa
di Dio che dona alle sue creature l’essere e la vita, l’acqua e il cibo, la luce e
il tempo”. Con la Sacra Scrittura, costata il Papa,
il Signore “risveglia la ragione che dorme e ci dice che all’inizio c’è la Parola
creatrice, la ragione creatrice che ha creato tutto, che ha creato il progetto intelligente
del cosmo che è anche amore”.