Domani l'Angelus del Papa a Bressanone: intervista con mons. Egger
Domani il Papa presiederà alle 12.00 l’Angelus in Piazza Duomo a Bressanone, dove
è giunto lunedì scorso per trascorrere un periodo di riposo fino all’11 agosto. Benedetto
XVI risiede nel Seminario Maggiore della città altoatesina. Su questo soggiorno ascoltiamo
l’inviato di Avvenire Salvatore Mazza, al microfono di Sergio Centofanti:
R. – Diciamo
che è un soggiorno molto tranquillo. Il Papa, come sapete, in questi giorni non si
è mai mosso dal Seminario; sono state diffuse immagini in cui lo si vede molto sereno,
insieme al fratello. Dicono che frequenti moltissimo la biblioteca del Seminario,
che è una biblioteca ricchissima. Chi gli è vicino dice che si vede che sta molto
bene, si sente a casa sua e quindi per ora preferisce restarsene in Seminario. La
grande attesa è ovviamente per domani: l’Angelus che sarà in piazza, finalmente lo
potranno vedere! Si aspetta molta gente. Per ora, le cose vanno così, complice anche
il tempo che non è proprio perfetto: la mattina fa sempre bello, il pomeriggio poi
si annuvola e arriva sempre la pioggia, verso le cinque. Quindi, anche questo probabilmente
frena la possibilità di uscite.
D. – Come sta vivendo
la popolazione locale la presenza del Papa?
R. –
Veramente, tutti danno l’impressione di essere molto consapevoli del proprio ruolo
di ospiti, per cui sanno che il Papa ha bisogno di riposo, non ci sono insistenze,
non ci sono pressioni per vederlo. Tutto si svolge in un contesto molto, molto rispettoso
e di grande discrezione.
Domani, prima dell’Angelus,
il vescovo di Bolzano-Bressanone, Wilhelm Egger, presiederà la Messa in Piazza
Duomo. Ma quale tradizione ha questa preghiera mariana in questi luoghi? Ascoltiamo
mons. Egger, intervistato da Luca Collodi:
R. – Per
la nostra diocesi, l’Angelus aveva una grande tradizione: anche sui campi, mentre
si lavorava, al suono delle campane, si recitava l’Angelus. Adesso è caduto un po’
in disuso; ho raccomandato più volte di dire questa preghiera, anche e soprattutto
per le vocazioni, perché in fondo all'Angelus si parla della vocazione della Madonna.
E così, spero che il Santo Padre dia un nuovo impulso a questa preghiera così popolare,
nata anche in tempi molto difficili. Questo l’ho scritto anche alla diocesi: che siamo
contenti di dire proprio questa preghiera. Oggi, ho notato, tutti sanno che i musulmani
pregano cinque volte, ma molti non sanno più il significato dei tre rintocchi delle
campane. E così spero che possa aiutare anche a questa preghiera, che è anche una
preghiera per le vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa.
D.
– Mons. Egger, come si vive la tradizione mariana nella sua diocesi, a Bolzano e a
Bressanone?
R. – La devozione mariana si vive soprattutto
nei grandi santuari. Ci sono molti santuari, uno è molto conosciuto, quello di Pietralba
(Weissenstein), dove è venuto anche Giovanni Paolo II. Poi ci sono anche molti santuari
mariani e così anche la gente si reca in questi santuari dicendo il Rosario. Vanno
lì anche in ringraziamento o in preghiera nelle difficoltà.
D.
– Mons. Egger, lei domani farà un saluto al Papa, immagino ...
R.
– Sì, sì ...
D. – Vuole anticiparci un po’ il suo
pensiero?
R. – Esprimo la mia gioia. In italiano
dirò: “Santa Caterina ha detto: ‘Il Papa è il dolce Cristo in terra’. E per questo
noi cerchiamo di accogliere il suo messaggio con affetto e con attenzione”.