Vescovi USA preoccupati per le proposte governative sull'immigrazione
Si è conclusa a Washington la Conferenza nazionale sull’immigrazione, promossa dai
vescovi USA, preoccupati dalla riforma legislativa, proposta dal Governo, che prevede
un irrigidimento delle norme di accoglienza dei migranti. “Una crisi terribile, un
momento buio nella storia nazionale”, l’hanno definito i presuli nel corso della riunione,
cui hanno preso parte, tra gli altri, il cardinale e arcivescovo emerito di Washington,
Theodore Edgar McCarrick, e l’arcivescovo di Los Angeles, cardinale Roger Michael
Mahony, che ha detto: “La stessa migrazione è un atto di speranza, perché si fonda
sull’idea che è possibile una vita migliore per il migrante e per la sua famiglia”.
I vescovi, riporta l’Osservatore Romano, hanno quindi messo in luce i rischi derivanti
da un’eccessiva regolarizzazione dei flussi migratori e chiesto una riforma che tuteli
i diritti dei migranti: “Compito della Chiesa è guidare eticamente il dibattito al
fine di trovare soluzioni eque, il suo mandato, ricevuto da Cristo, è di accogliere
lo straniero – ha detto il cardinale Mahony – la Chiesa può agire per cambiare la
situazione attuale, ad esempio per rendere responsabili i funzionari eletti insistendo
su un appoggio umano agli immigrati e sul loro impegno per riformare le leggi. La
sfida è gridare il messaggio del Vangelo, il messaggio del Papa, l’insegnamento costante
della Chiesa, nonché la salda convinzione della storia del nostro Paese”. Il porporato,
nel suo intervento, ha tenuto a esortare tutti a tradurre la speranza in fatti concreti,
evidenziando come, finora, non si sia riuscito ad approvare una legislazione comprensiva
della riforma dell’immigrazione e delle politiche applicative: “Ciò ha contribuito
a creare un clima talmente pericoloso e poco accogliente che gli immigrati e le loro
famiglie lasciano gli Stati Uniti perché non hanno altra scelta”. Secondo il cardinale
Mahony c’è un senso di paura crescente tra le comunità di stranieri, che può “alimentare
le fiamme dell’intolleranza, della xenofobia e talvolta, del bigottismo”. “Le espressioni
‘governo della legge’ e ‘sicurezza nazionale’ – ha precisato il cardinale – non devono
più essere utilizzate per giustificare il trattamento duro e disumano degli immigrati,
dei profughi e di quanti chiedono asilo. Le leggi fatte dall’uomo non autorizzano
a violare la legge di Dio”. L’incontro, cui hanno partecipato 850 delegati, è stato
un momento di rilievo nel dibattito che coinvolge la nazione; nei vari laboratori
sono state affrontate discussioni sulle diverse sfumature del tema immigrazione: il
sostegno a quanti sono sopravvissuti a eventi traumatici, il traffico di esseri umani,
l’educazione dei figli dal punto di vista dei migranti africani. Altre sessioni, infine,
sono state dedicate alle questioni legali: la diffusione del messaggio della Chiesa
sull’immigrazione, la richiesta di deroga sull’inammissibilità, la legge sull’immigrazione
e crimini, strategie per la raccolta di fondi. (R.B.)