Al via, nella Basilica romana di Santa Maria in Via Lata al Corso, la Quindicina dell’Assunta
Inizia oggi il mese mariano delle antiche Chiese orientali: la festa dell’Assunta
è preceduta da 15 giorni di austero digiuno. La preparazione spirituale alla festa
dell’Assunzione si traduce in gloriosa contemplazione di Colei che, come definisce
il Concilio, è “segno di consolazione e di sicura speranza per il pellegrinante popolo
di Dio”. La celebrazione liturgica bizantina, con l’ufficio della Paraclasis
di supplice implorazione alla Vergine - adattato alla cultura occidentale - si tiene
da più di 35 anni a Roma, nella Basilica di Santa Maria in Via Lata al Corso. La celebrazione
ha luogo ogni sera, dal primo al 14 agosto, dalle ore 21.30 alle 22.30. Sulla Quindicina
dell’Assunta, ascoltiamo, al microfono di Amedeo Lomonaco, padre Ermanno
Toniolo, mariologo dei Servi di Maria:
R. – Noi
celebriamo il mese mariano a maggio, qui almeno in Europa, per la sua bellezza estetica;
le Chiese orientali lo celebrano il mese di agosto per la centralità liturgica. Il
cuore del mese di agosto è la festa dell’Assunzione della Beata Vergine al Cielo,
Gloria e Pasqua della Madre di Dio, speranza di tutta l’umanità. E’, quindi, il mese
che chiude l'anno bizantino. Questo termina il 31 agosto e si apre con la natività
di Maria, aurora di speranza per il mondo intero. Siamo, dunque, nell’ambito della
Vergine Madre, che è insieme speranza, che si apre per ottenere Cristo dal cielo e
donarlo alla terra, e compimento: compimento ultimo delle speranze umane nel Cristo
Risorto ed asceso al cielo, che la ha assunta accanto a sé nella gloria.
D.
– Come ci si prepara spiritualmente alla Fesa dell’Assunzione?
R.
– La Festa dell’Assunzione è considerata come Pasqua. Alla Pasqua di Dio come ci
si prepara? Con quaranta giorni, la Quaresima. Alla Festa della Madre di Dio ci si
prepara con un’altra quaresima; naturalmente, quella di Cristo è di 40 giorni, quella
della Vergine Maria è di 14 giorni, ma ha le stesse caratteristiche. E’ una quaresima
con digiuno austero, con preghiere incessanti, con meditazioni e canti che ci innalzano
ai piedi della Vergine, la Madre di Dio. Madre che tutti acclamiamo, dalla quale aspettiamo
tutti consolazione e conforto nel nostro cammino terreno.
D.
– E’ un itinerario, questo, in cui si congiunge anche l’Oriente con l’Occidente e,
infatti, si canta e si ‘respira’ Maria con ambedue i polmoni della Chiesa…
R.
– Certo, ed è l’Oriente in particolare che vive questo momento. Ma ha bisogno di essere
tradotto, trasportato e vissuto anche in Occidente; Papa Sergio ha portato a Roma
la Festa dell’Assunta nel VII secolo e le ha dato l’unica Messa vespertina, che è
la Messa della Madre di Dio alla sera, alla vigilia dell’Assunta.
D.
– E momento culminante di questo percorso di fede sarà la Veglia del 14 agosto…
R.
– Sì, la Veglia del 14 agosto a Santa Maria Maggiore, presieduta dal cardinale
Bernard Francis Law e con la Schola cantorum. La sera è il momento più bello
per vivere la preparazione ultima alla gloria della Vergine, così come facciamo per
il Sabato Santo: la notte del Sabato Santo per celebrare la Pasqua del Signore, la
sera del 14 agosto per celebrare la Pasqua della Madre, la sua e la nostra.