2008-07-30 15:50:43

Karadzic estradato all'Aja: comparirà domani davanti al tribunale penale internazionale


Radovan Karadzic è stato estradato questa mattina all’alba in Olanda, per essere giudicato di fronte al Tribunale internazionale sulle responsabilità nelle vicende del conflitto nell’ex Jugoslavia. Il leader serbo-bosniaco è accusato di genocidio e crimini di guerra commessi in Bosnia tra il 1992 e il 1995. Sono stati, invece, condannati dalla giustizia bosniaca a pene tra i 38 e i 42 anni di reclusione sette serbi di Bosnia per il loro coinvolgimento nel massacro di Srebrenica. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Le autorità di Belgrado hanno deciso di procedere all’estradizione di Radovan Karadzic questa notte, dal momento che erano già passati 5 giorni dalla data per la scadenza del ricorso, fissata per il 25 luglio. L’ex leader dei Serbi di Bosnia è stato quindi subito trasferito in Olanda con un aereo partito da Belgrado ed atterrato verso le 06:30 a Rotterdam. Ad attenderlo una camionetta blindata che lo ha condotto al carcere di Scheveningen, centro di detenzione del Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia. Karadzic, accusato di genocidio e crimini di guerra come mandante delle azioni commesse dalle milizie serbe durante il conflitto di Bosnia, comparirà per la prima volta domani pomeriggio davanti ai giudici del Tribunale penale internazionale. Intanto il suo avvocato, che ha ammesso di non aver mai spedito il ricorso sull’estradizione, ha già detto che nella prima apparizione Karadzic chiederà 30 giorni per preparare la sua difesa prima di dichiararsi colpevole o innocente. All’ex politico, che ha vissuto per 13 anni sotto le spoglie di un medico, saranno contestate soprattutto la strage di 8 mila musulmani di Srebrenica e i tre anni di assedio di Sarajevo che lasciarono sul terreno circa 10 mila vittime. Si segnala comunque che Karadzic in patria gode ancora dell’appoggio di alcuni settori della società: poche ore prima dell’estradizione, a Belgrado, circa 15 militanti del fronte nazionalista serbo hanno manifestato contro il suo arresto.
 
Iraq
Prosegue la vasta offensiva nella provincia di Dyala, in Iraq, considerata la più pericolosa del Paese. Almeno 50 mila soldati iracheni e americani stanno partecipando alle azioni contro i ribelli di Al Qaeda. Intanto un militare iracheno è stato ucciso ed altre 10 persone sono rimaste ferite nell’esplosione di un ordigno a Baghdad, nei pressi di una caserma della polizia. A Mossul un giudice iracheno ha perso la vita in un agguato contro la sua auto. Passo indietro del Comitato Olimpico: l’Iraq potrà partecipare ai Giochi di Pechino. E’ stata annullata la decisione della scorsa settimana, seguita allo scioglimento del comitato olimpico locale dovuto ad episodi di corruzione.

Pakistan
In Pakistan, resta alta la tensione nella valle di Swat, nel nord-ovest del Pakistan, zona che nelle ultime settimane è diventata il centro delle attività delle milizie filo talebane. Stamani, a seguito di un violento scontro a fuoco, l'esercito pakistano ha ucciso più di 20 combattenti islamici. Ieri, nella stessa area un gruppo di talebani aveva sequestrato una trentina di appartenenti alle forze di sicurezza. Nelle stesse ore, nei pressi di Miranshah, la più importante città del distretto del Nord Waziristan, è stata uccisa dai talebani una donna di 30 anni perchè ritenuta una spia degli americani. Su un biglietto accanto al cadavere c'era scritto: "E' stata uccisa mentre parlava al telefono satellitare con i suoi contatti americani".

Afghanistan
Ancora violenza in Afghanistan, dove un soldato britannico è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con i talebani nella provincia meridionale di Helmand, roccaforte degli insorti. Sale così a 28 il numero dei soldati britannici morti in Afghanistan dall’inizio dell’anno. La situazione è peggiorata negli ultimi mesi, con i talebani che hanno intensificato gli attentati con bombe piazzate lungo le strade e agguati.

Iran nucleare
La più alta autorità religiosa dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha detto che la Repubblica islamica continuerà il suo programma atomico. Khamenei ha parlato poco prima di una scadenza che funzionari occidentali hanno imposto a Teheran per rispondere ad una offerta di incentivi da parte delle potenze mondiali. "La nazione iraniana continuerà nel suo percorso", ha detto l'ayatollah alla radio di Stato.

Turchia
Ennesima strage di immigrati irregolari che cercano di raggiungere l’Europa. La polizia turca ha scoperto oggi in un campo alla periferia di Istanbul i cadaveri di 13 persone morte forse per asfissia. Un camion avrebbe abbandonato i cadaveri insieme ad altri 125 immigrati ancora in vita, dopo che il conducente si è accorto che alcuni di essi erano deceduti soffocati.

Cina alluvioni
Sono ingenti i danni e le distruzioni nella Cina orientale per il passaggio del tifone Fung-wong, che la scorsa settimana ha provocato 19 vittime a Hong Kong. Fung-wong si è abbattuto lunedì sera sulla provincia meridionale del Fujian, distruggendo 110 case e costringendo 390 mila persone all'evacuazione. Si contano poi oltre 16 mila ettari di raccolti andati distrutti e 66 aziende che hanno sospeso l’attività, causando perdite economiche per 47 milioni di euro. Il tifone ha ora raggiunto lo Jiangxi, dove dovrebbe abbattersi per altri tre giorni.

Nepal
Un governo di unità nazionale per il Nepal. E’ la proposta avanzata dal presidente della Repubblica Ram Baran Yadav, per mettere fine alla crisi politica che insanguina il Paese da anni. Yadav, ha chiesto ai maoisti di abbandonare le armi e cercare insieme il consenso per la costituzione di un Consiglio dei ministri e per la nomina di un Primo ministro.

Giappone
Il premier giapponese, Yasuo Fukuda, annuncerà domani l'atteso rimpasto di governo. Fukuda esporrà i suoi piani sul rimpasto di governo, con le relative decisioni, ai vertici del partito Liberaldemocratico, dopo aver incontrato i ministri che hanno preso parte ai colloqui di riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio. (Panoramica Internazionale a cura di Marco Guerra)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 212
 
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