Importante incontro tra Bartolomeo I e Alessio II per migliorare i rapporti tra Costantinopoli
e Mosca e superare le divisioni fra gli ortodossi ucraini
Passi avanti nel cammino per l’unità dell’Ortodossia. Bartolomeo I ed Alessio II a
colloquio a Kiev, in Ucraina, stringono alleanza per migliorare i rapporti tra Costantinopoli
e Mosca e superare le divisioni fra gli ortodossi ucraini. Il servizio di Roberta
Gisotti:
“Abbiamo
deciso di lavorare insieme per migliorare i rapporti tra le due Chiese ortodosse,
quella di Russia e quella di Costantinopoli, poiché entrambi siamo responsabili per
l'unità dell'Ortodossia.” Così Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli
dopo l’incontro con il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Alessio II. Un colloquio
a ‘porte chiuse,’ che si è svolto domenica scorsa a Kiev nella residenza del metropolita
Vladimir, in chiusura delle celebrazioni per i 1020 anni di Cristianesimo in Ucraina.
Se
i festeggiamenti erano stati preceduti da dissapori e incomprensioni, fra Mosca e
Costantinopoli, l’esito degli eventi ha soddisfatto entrambe le parti. Bartolomeo
ha sostenuto l’utilità di “simili incontri” “ai fini di un dialogo costruttivo, specialmente
se vi sono problemi tra le Chiese ortodosse fraterne”. Il riferimento è alle divisioni
esistenti e crescenti fra gli ortodossi ucraini. Oggi a Kiev – ha riferito Alessio
II –“sono state approfondite le questioni controverse e siamo concordi sul fatto che
le delegazioni delle nostre comunità debbano fornire risposte a riguardo”.
Il
clima positivo è stato suggellato da una Liturgia ecumenica presieduta da Bartolomeo
I e concelebrata da Alessio II insieme agli arcivescovi di Atene, Hieronymos, e di
Tirana, Anastasios, al metropolita di Kiev, Vladimir, e a rappresentanti delle Chiese
ortodosse locali. Nel suo sermone, il Patriarca di Costantinopoli ha posto l'attenzione
sull'unità della Chiesa e sul pericolo di divisioni che offendono Dio e rendono “i
doni dello Spirito Santo inefficaci per coloro che sono causa della divisione o per
quelli che sono indifferenti a essa”. Nel suo saluto, Alessio II ha dichiarato che
“l'unità dell'Ortodossia russa non può evitare che gli Stati sovrani successori della
Rus' di Kiev vivano pienamente la propria esistenza”, sottolineando che la Chiesa
di Mosca “rispetta la loro sovranità ed è interessata ad incrementare il benessere
dei loro popoli”. Alla fine dei festeggiamenti l’annuncio importante di Alessio II
– riferito da Asianews - di voler partecipare al Sinodo panortodosso previsto ad Istanbul
il prossimo ottobre, dopo un’assenza che si protrae da 8 anni.